Virginia Raggi, caso nomina Renato Marra: chiesto il rinvio a giudizio per falso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Settembre 2017 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
Virginia Raggi, caso nomina Renato Marra: chiesto il rinvio a giudizio per falso

Virginia Raggi, caso nomina Renato Marra: chiesto il rinvio a giudizio per falso

ROMA – La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Roma, Virginia Raggi, per l’accusa di falso nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “pacchetto nomine”. I magistrati hanno, invece, sollecitato l’archiviazione per il reato di abuso d’ufficio. Il falso è contestato per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo del Campidoglio. L’abuso d’ufficio riguardava la promozione di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica.

Nella richiesta di processo per il sindaco, i magistrati hanno fatto cadere l’aggravante “dell’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro”. Nel motivare l’archiviazione per l’abuso d’ufficio, i pm sottolineano che nella nomina di Romeo, per la cui posizione è stata chiesta l’archiviazione, non è riscontrabile il dolo da parte del sindaco. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio hanno anche chiesto di archiviare la Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo. Reato contestato anche al fratello Raffaele, all’epoca capo del personale del sindaco, per il quale i pm hanno chiesto il processo. L’ex braccio destro del sindaco, attualmente sotto processo per corruzione, secondo la Procura si sarebbe dovuto astenere da quella nomina in quanto coinvolgeva il fratello e invece se ne occupò in prima persona. “Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio”, scrive Virginia Raggi su Facebook.

Come ricorda Michela Allegri per Il Messaggero:

L’inchiesta era scattata dopo una segnalazione dell’Anac diretta da Raffaele Cantone, che aveva sottolineato la possibilità di un conflitto d’interessi in relazione alla nomina di Renato Marra, visto che il fratello non si sarebbe astenuto dal consigliare la sindaca. La Raggi, in una memoria consegnata all’Authority, aveva negato questa circostanza, dichiarando di aver agito autonomamente. A smentirla, una serie di conversazioni via Telegram che la Procura ha trovato nel cellulare di Raffaele Marra sequestrato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione.

Uno scambio di sms su tutti sarebbe eloquente: «Raffaele, questa cosa dello stipendio mi mette in difficoltà, me lo dovevi dire», avrebbe scritto la Raggi all’ex braccio destro. Il riferimento era alla notizia comparsa sui giornali relativa all’aumento dello stipendio di Renato. Per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e per il pm Francesco Dall’Olio sarebbe la dimostrazione del ruolo ricoperto da Raffaele nella nomina del fratello. La sindaca, quindi, è accusata di aver dichiarato il falso alla responsabile anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi.