Virginia Raggi, desaparecida sull’orlo di una crisi di…

di Edoardo Greco
Pubblicato il 12 Settembre 2016 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Virginia Raggi, desaparecida sull'orlo di una crisi di...

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, va a riprendere il figlio all’associazione sportiva Ottavia, Roma,
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Virginia Raggi è sparita dalla circolazione. Se la sindaca di Roma fosse un film di Almodovar, sarebbe “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Come scrive Tommaso Ciriaco su Repubblica, si è chiusa a riccio dopo aver premuto il tasto reset e aver cancellato tutti gli appuntamenti pubblici in agenda: la Festa dell’Azione Cattolica a San Pietro, la festa al Ghetto, l’audizione in Commissione al Senato per parlare di Olimpiadi a Roma. Non importa se rischia così di inimicarsi, nell’ordine, la Chiesa, la comunità ebraica romana e il Parlamento.

È stanca, provata. “Sono svuotata – confida ai pochi che riescono a sentirla – ho voglia di famiglia”. Potesse scegliere, prenderebbe una vacanza. […] Solo un pranzo con il figlio e la madre, il cellulare rigorosamente silenziato. Poi nel pomeriggio la spesa al Conad, con l’auto di servizio. Nonostante sia sfinita, però, la sindaca medita un rilancio […] C’è forse anche un pizzico di strategia, in questo rinchiudersi a riccio. Ma c’è di certo […] Lo stress che l’ha condotta fino alle lacrime, nelle ore di scontro brutale culminate nelle dimissioni del super assessore Marcello Minenna. L’ostilità degli ortodossi del direttorio. Il gelo con Beppe Grillo. Troppo, per la giovane avvocatessa cresciuta nello studio Previti.

Siamo molto vicini ai suoi primi 100 giorni al Campidoglio, prima volta per una donna, prima volta per una/uno del Movimento 5 Stelle. Ma c’è poco da festeggiare. E mentre Marcello De Vito (il candidato sindaco alle elezioni del 2013, quello che poi, prima delle comunali 2016, ha perso le primarie pentastellate contro la Raggi) viene mandato al Ghetto in sostituzione della sindaca, l’assessore alle politiche sociali Laura Baldassarre va in Vaticano, dove mille ragazzi provenienti da 226 diocesi di tutta Italia sono accorsi al Festival dell’Azione Cattolica.

Intanto la Raggi, riferisce Ciriaco, alla ricerca di qualcuno che occupi quella scottante poltrona di assessore al Bilancio, avrebbe in mente di convincere un super tecnico come Mario Canzio, ex ragioniere generale dello Stato. “Un colpaccio”.

E poi c’è il Movimento 5 Stelle romano: i parlamentari, gli assessori, i consiglieri. Ciriaco riporta un virgolettato che sarebbe da attribuire alla Raggi, anche se non si capisce in quale circostanza e a chi abbia detto:

“Sento i consiglieri e gli assessori molto vicini. Tra noi in giunta c’è un patto, che va al di là di tutto quello che abbiamo visto in questa settimana. Paradossalmente, quanto abbiamo vissuto ci ha rafforzato”.

Sarà, ma il Movimento continua a soffrire terribilmente la crisi capitolina. Il direttorio è spaccato e Luigi Di Maio non è mai stato così debole. Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia non hanno ancora digerito le bugie del vicepresidente della Camera e lasciano trapelare tutto il fastidio del mondo verso il reggente. L’unico a fornire una sponda al vicepresidente della Camera è, paradossalmente, il candidato numero uno a succedergli alla guida del Movimento: Alessandro Di Battista. Ieri pomeriggio il deputato romano, reduce dal tour sulle riforme, ha invitato a casa proprio Di Maio. La prima mossa della nuova era, in questo risiko a cinquestelle.