Virginia Raggi voleva andare con Ignazio Marino ma Grillo…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2016 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA
Virginia Raggi voleva andare con Ignazio Marino ma Grillo...

Virginia Raggi voleva andare con Ignazio Marino ma Grillo…

ROMA – Virginia Raggi voleva entrare nella giunta di Ignazio Marino ma una telefonata di Beppe Grillo glielo avrebbe impedito. A raccontare l’aneddoto è proprio l’ex sindaco di Roma (del Pd, mentre oggi la Raggi è candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle).

Scrive Massimo Malpica sul Giornale:

Il retroscena emerge da un’intervista de Linkiesta all’ex primo cittadino, che elargisce giudizi sui candidati alla sua successione a pochi giorni dalle elezioni. Sulla Raggi, Marino ricorda che è una «persona molto severa». Ma, soprattutto, rispolvera la «proposta indecente» fatta ai grillini appena eletto. La Raggi «mi venne a trovare insieme agli altri tre consiglieri grillini», ricorda Marino. «Mi portarono il loro programma che per l’80 per cento era sovrapponibile al mio. Allora gli proposi di entrare nel governo della città. Loro dissero di sì. Poi chiesero un parere alla rete, che confermò la loro decisione. Alla fine, però, Beppe Grillo bloccò tutto».

Quanto basta, secondo Marino, per essere perplessi «sulla loro reale volontà di governo». La ricostruzione, ricalca quanto accaduto a giugno 2013. Marino chiese al M5S di indicargli un nome – di donna – come assessore alla Sicurezza. La proposta si tramutò in sondaggio rivolto agli iscritti romani pentastellati: «Sei d’accordo con il fornire uno o più curricula allo staff di Marino?». A scegliere l’assessore in caso di vittoria del sì sarebbe stata una commissione interna al movimento, ma evidentemente la papabile numero uno era la Raggi, unica donna eletta in consiglio comunale dal Movimento.

Nel giorno delle votazioni, arrivò in effetti l’intervento a gamba tesa di Beppe Grillo che tagliò corto: «M5S non fa alleanze, il voto non ha alcun valore». Il sondaggio si concluse con la vittoria del «sì», ma la parola di Beppe mise a tacere tutti: i consiglieri comunali abbozzarono («La sicurezza non è il nostro forte», si giustificò uno di loro) e rimasero all’opposizione, la Raggi non entrò in giunta.