Vitalizi. Il video di Di Maio: verità e fake news alla prova del fact checking

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Marzo 2017 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Vitalizi. Il video di Di Maio: verità e fake news alla prova del fact checking

Vitalizi. Il video di Di Maio: verità e fake news alla prova del fact checking

ROMA – Vitalizi. Il video di Di Maio: verità e fake news alla prova del fact checking. “Repubblica continua con un giornalismo vergognoso. Chi stamattina ha aperto Repubblica ha letto dai titoli una fake news indecente e cioè che il Pd ha tagliato dal 10% al 40% i vitalizi dei parlamentari. Come no! Il giornale di De Benedetti ormai non ha più alcuna decenza”. E’ quanto si legge in un post del M5S sul blog di Beppe Grillo.

“Ecco spiegato il trucchetto della supercazzola approvata ieri dal Pd alla Camera, e che naturalmente su Repubblica nessuno spiega: agli ex parlamentari che percepiscono un vitalizio pari a 70mila euro l’anno non tolgono nemmeno un centesimo; a quelli che prendono da 70 mila a 80mila euro di vitalizio all’anno, tagliano il 10% ma non del totale ma dell’eccedenza rispetto ai 70mila euro! Cioè se un parlamentare prende 71 mila euro il 10% si applica sulle 1000 euro cioè 100 euro. Cioè un taglio dello 0,14%. Una vergogna, una indecenza assoluta”, attacca il blog che attacca: “Intanto chi si è votato questa delibera, PD e compagnia cantando, a settembre si prenderà la sua pensione”.

E’ vero quanto dice Grillo e poi ribadito da Luigi Di Maio (e Riccardo Fraccaro) in un post che è diventato subito virale a proposito della proposta taglia vitalizi del Pd? Su La Stampa, Simone Vazzana ha proposto un fact checking, una verifica della veridicità delle asserzioni di Di Maio utile a farci un’idea un po’ meno sommaria della questione.

“In pensione a 65 anni dopo una sola legislatura”. Vero, ma non dice che dal 2012 il metodo di calcolo dell’assegno è quello contributivo, tanto hai versato tanto prendi.

Fraccaro: “In pensione a 60 anni dopo 4 anni e sei mesi. “Nel 2012 hanno approvato una legge vergogna che è la legge Fornero. Hanno detto: “La legge Fornero per noi non si applica. Noi, dopo 4 anni e 6 mesi, in pensione ci andiamo. E ci andiamo a 60 anni di vita, neanche di contributi”. Perché bastano 4 anni e 6 mesi per andare in pensione a 60 anni, con questo attuale sistema»”

FALSO, MA – Dopo 4 anni e 6 mesi si va in pensione a 65 anni, come del resto ha spiegato anche Di Maio all’inizio del video. È con due legislature che invece si scende a 60 anni. Restano però delle differenze con il trattamento riservato ai cittadini, come spiegano le tabelle dell’Inps. I soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996 possono ricevere la pensione: dal 1° gennaio 2012 in presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico (dai 62 ai 66 anni), se l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia); al compimento dei 70 anni di età e con 5 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto) – con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo – a prescindere dall’importo della pensione. Per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita il requisito anagrafico, dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015, è di 70 anni e 3 mesi; dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 è di 70 anni e 7 mesi. Dal 2019 lo stesso requisito potrà subire ulteriori incrementi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita. (Simone Vazzana, La Stampa)