Vittorio Sgarbi insulta ancora Andrea Scanzi: “Tu, Casalino e Di Maio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Marzo 2018 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi insulta ancora Andrea Scanzi

Vittorio Sgarbi (Foto Ansa)

ROMA – Continua, questa volta a distanza, lo scontro tra Vittorio Sgarbi e Andrea Scanzi andato in scena a Cartabianca, il programma del martedì sera condotto da Bianca Berlinguer.

Durante la puntata del 6 marzo, in cui si commentavano i risultati delle elezioni, il critico d’arte ferrarese ha insultato pesantemente il giornalista del Fatto Quotidiano a suon di “Vai a cag… Sei una p… rotto in c…”. Scanzi, dal canto suo, ha risposto definendo Sgarbi una “prostituta politica, che ad Acerra non lo ha votato neanche il gatto e che ha cambiato più partiti che mutande”. E lui non l’ha presa bene, e ha querelato il cronista.

Ma non finisce qui. La querelle è andata avanti anche sul web, con Scanzi che ha dedicato alla vicenda un lungo sfogo su Facebook:

 

Ieri ero a Cartabianca su RaiTre. C’era quello che di lavoro ormai posta solo i video da nonnominkia mentre caga nudo e insulta 11 milioni di italiani. Gli ho fatto notare chi è, ricordandogli con garbo sbarazzino che è solo una “prostituta politica, che ad Acerra non lo ha votato neanche il gatto e che ha cambiato più partiti che mutande. Vale meno di Alfano”. Ovviamente l’irrisolto neuronale non ha reagito benissimo. Ne è nata una (sua) intemerata garbatissima, che mi costringerà a cambiare l’auto scegliendone una migliore (grazie Vittorio, sei un amico!). Notevole anche l’esortazione di Bianca a me (mentre venivo insultato neanche fossi un gasparri): “Non lo provocare”. Le ho risposto così: “Ma come “Non lo provocare”? Non è che stiamo parlando di uno psicolabile. Altrimenti, se è psicolabile, non lo invitate!”.

E Sgarbi ha replicato oggi, 7 marzo, con un articolo sul suo blog del sito del Giornalein cui chiosa: “In ogni caso, io sono in Parlamento, e lui è nel retrobottega di Di Maio con Rocco Casalino, suo simile, uomo di spettacolo fallito che si è buttato in politica fingendo di starne fuori. Gli ricordo che, in quarant’anni, ne ho visti tanti come lui, sparire. Mentre io ci sono ancora. E me lo mangio”.