Vivisezione, Senato approva norma “anti Green Hill”: soddisfatta Michela Brambilla

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2013 - 22:57 OLTRE 6 MESI FA
Vivisezione, Senato approva norma "anti Green Hill"

Un beagle liberato da Green Hill (LaPresse)

ROMA  – Il Senato ha approvato con 189 sì un emendamento alla Legge di delegazione europea del 2013 che limita la vivisezione degli animali in favore di metodi alternativi. L’emendamento all’ articolo 12 della legge che recepisce direttive europee ‘‘proibisce l’allevamento di cani, gatti e primati non umani sul territorio italiano destinati alla sperimentazione animale” come sottolinea il Pd e Sel.

La parlamentare Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, ha espresso ”grande soddisfazione” per il recepimento della direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, tra cui la norma scritta dalla stessa Brambilla sul divieto di allevare in Italia cani, gatti e primati non umani destinati ai laboratori.

”Per raggiungere il vero obiettivo, cioè l’abolizione della vivisezione, occorre agire a livello internazionale, cominciando dall’Unione europea”, ha detto Brambilla. ”Nel frattempo è importante che sia presto approvata anche dalla Camera la mia norma ‘anti-Green Hill’ (il canile di Montichiari in provincai di Brescia che teneva al suo interno 2500 beagle destinati a laboratori medici n.d.r): nel nostro Paese non potranno più aprire altre fabbriche di morte”.

”L’approvazione definitiva di questa legge alla Camera sarà il coronamento di anni di battaglie contro gli allevamenti di cani da laboratorio nel nostro Paese che ho condotto non sempre con l’appoggio dei Palazzi, ma sempre con il consenso determinante della pubblica opinione”, ha proseguito l’ex ministro. ”Lo stabilimento Green Hill, i cui dirigenti sono imputati di maltrattamento e uccisione di animali davanti al Tribunale di Brescia, non avra’ successori sul territorio nazionale. Con questa decisione innovativa, l’Italia si propone come esempio per gli altri Paesi dell’Unione europea”.