Pd, dopo Veltroni un timido D’Alema: “Mi ricandido se me lo chiede il partito”

Pubblicato il 15 Ottobre 2012 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA
Massimo D’Alema (Foto LaPresse)

NAPOLI – Si era detto che volesse candidarsi per fare “un dispetto a Matteo Renzi” ma ora, dopo il passo indietro di Walter Veltroni, anche Massimo D’Alema non resta indietro e dice, seppur timidamente: “A me non andrebbe ma se me lo chiede il partito mi ricandido”. Della serie: non voglio fare la brutta figura di fronte a Veltroni per cui non mi mostro attaccato alla poltrona, ma se il partito me lo chiede (e me lo chiederà) non mi tiro indietro.

”La mia disposizione – queste le parole del presidente del Copasir -è a non candidarmi. Semmai posso candidarmi se il partito mi chiede di farlo”. E pensare che nelle scorse settimane la sensazione era che D’Alemano fosse sceso in campo in prima persona nella corsa alle primarie Pd, ingaggiando una vera e propria guerra e suon di colpi bassi reciproci con Matteo Renzi.

Ma nella mattina di lunedì Walter Veltroni ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni politiche, dando uno schiaffo se non una lezione di politica a D’Alema. Lui, a quanto pare, non è voluto essere di meno e le sue parole, attesissime, sono arrivate prontamente.

L’unico a esultare sembra essere Matteo Renzi, o almeno quello che lo fa con più fragore. Già dopo la notizia del passo indietro di Veltroni aveva scritto su Facebook: “Bene la scelta di Veltroni, sono sicuro che non sarà l’unico a fare questo passo”. Ora che D’Alema ha aperto alla possibilità di una sua uscita di scena, c’è da scommettere che Renzi preparerà qualche bottiglia da stappare.