Facendo i conti sono complessivamente 652 i documenti di Wikileaks che contengono il nome di Silvio Berlusconi. Uno alla volta, a poco a poco, la macchina di Julian Assange li sta divulgando, scoprendo retroscena poco noti di scandali molto noti. Le donne, i festini, le minorenni, gli scatti di rabbia contro Napolitano. Nessuna novità. Meno noto è chi avrebbe fatto commenti, fornito dettagli, riferito gli sfoghi del premier.
Wikileaks fa due nomi: il sottosegretario, e fedelissimo del premier, Gianni Letta, e il capo della Commissione Difesa del Senato, Giampiero Cantoni. I due, dopo che sono circolati i loro nomi, hanno però subito smentito. Ed ecco in cosa consiste la “Berlusconeide” di Wikileaks.
Festini. La passione di Silvio Berlusconi per le feste ha minato la sua salute. In un dispaccio dell’ambasciata Usa a Roma dell’ottobre del 2009, viene riportata una confidenza di un personaggio politico del suo schieramento: ”I risultati dei test medici su Silvio Berlusconi hanno rivelato un vero disastro. Siamo tutti preoccupati della sua salute”. Lo riporta il Guardian online. Letta avrebbe definito il premier “debole, stanco”. Lo stesso esponente dell’ambasciata, riferendosi ancora al Cavaliere, dice che ”il fatto che faccia tanto tardi la notte, e l’inclinazione ai festini implicano che non si riposa abbastanza”.
I sospetti sugli 007. Un esponente dello stesso schieramento del premier ha confidato all’ambasciata americana a Roma che Silvio Berlusconi ”crede che i servizi segreti italiani potrebbero avergli deliberatamente teso una trappola nel suo presunto ‘affaire’ riguardante una minorenne”. Lo si legge in un cablogramma partito dall’ambasciata americana in Italia dell’ottobre 2009 diffuso dal quotidiano britannico ‘Guardian’. Dato il periodo il riferimento non poteva che essere a lo scandalo Noemi Letizia. Nel file si legge che Berlusconi sarebbe stato convinto di non potersi fidare della sua stessa intelligence dopo il caso Marrazzo. In un’altra occasione, il 21 ottobre 2009, in una conversazione con l’ambasciatore Usa Thorne, il leader della Lega Umberto Bossi attribuì alla ”criminalità organizzata” la probabile trappola tesa al presidente del Consiglio sugli scandali sessuali. ”Ma nessuno – scrive l’ambasciata americana dopo i colloqui – nega che Berlusconi se l’è andata a cercare”.
La richiesta d’aiuto a Bush. Silvio Berlusconi, nell’ottobre del 2005, chiese ”specificamente” all’ambasciatore degli Usa a Roma Ronald Spogli una riunione a Washington con l’allora presidente americano George W. Bush ”e di poter parlare davanti al Congresso degli Usa per migliorare le sua posizione in vista delle elezioni di aprile 2006”. E’ quanto emerge da un cablogramma del 26 ottobre 2005 inviato dall’ambasciata statunitense a Roma e riportato oggi dal quotidiano spagnolo El Pais. Il documento, classificato come segreto e firmato da Spogli, afferma che Berlusconi, in quel periodo, ”ha otto punti di svantaggio nei sondaggi” e che il suo Governo è ”minato da scontri interni e da una permanente recessione economica”. Spogli, al termine del cablogramma, raccomanda prudenza alla Casa Bianca. ”Dovremmo 1) offrire un elogio appropriato alla politica estera italiana senza pregiudicare i nostri rapporti con Prodi e 2) fare in modo che Berlusconi si impegni con noi sulla Russia e l’Iran”, si legge sul documento riportato da El Pais.
Lo scatto d’ira contro Napolitano. ”Berlusconi ha accusato il presidente della Repubblica di lavorare contro di lui e ha reagito in modo emotivo contro il sistema giudiziario in generale”. Lo ”scoppio d’ira” di Silvio Berlusconi ha portato a relazioni ”gelide” con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e ”questo episodio lo fa apparire debole”. E’ quanto ha raccontato Gianni Letta all’ambasciatore americano David Thorne”, che lo ha scritto nel dispaccio dell’ambasciata Usa a Roma del 27 ottobre 2009, secondo quanto riferisce il quotidiano El Pais. Il momento al quale Thorne si riferisce è quello in cui la Corte Costituzionale aveva rigettato il Lodo Alfano. ”Vari contatti – scrive ancora Thorne – ci descrivono un ambiente politico dominato dalle teorie del complotto”.
“Berlusconi dirigente inconsistente”. ‘La forte relazione con l’Italia porta benefici alla nostra sicurezza nazionale per quanto riguarda le nostre missioni militari all’ estero….però il primo ministro è un dirigente inconsistente”: così l’incaricata d’affari all’ambasciata americana a Roma, Elisabeth L. Dibble, riferisce dei rapporti Italia-Usa e definisce il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un documento inviato a Washington il 27 giugno del 2009 e che è tra quelli rivelati da Wikileaks e pubblicati da El Pais.
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