Wikileaks e l’Italia: Frattini perde il controllo dei nervi, Berlusconi ride, ma sul verde. Che c’è sotto la collezione di potin diplomatici?

Pubblicato il 29 Novembre 2010 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini, ministro degli Esteri

Le rivelazioni di Wikileaks, a leggerle con occhi un po’ disincantati, sono abbastanza deludenti: sono più che altro sciacquatura di piatti, parole dette in libertà, come capita a tutti noi di dire, la gente normale parlando della cognata o del capo ufficio, quelli in carriera degli altri potenti.

Non ci sono rivelazioni da fare tremare i vetri, sono più che altro pettegolezzi, che rivelano come anche i diplomatici, quanto meno quelli americani, che dovrebbero vivere nel culto della discrezione, appena lasciati soli si lascino andare alle peggiori intemperanze verbali.

Per questo ha lasciato di sale il mondo intero la reazione del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, di solito un pesce freddo anche nelle più complesse situazioni, del tutto insensibile, almeno in apparenza, al destino degli italiani di volta in volta finiti in mano a pirati o terroristi. L’ha subito notato il Guardian che nel blog dedicato a Wikileaks, scrive, alle “6.24pm” ora di Londra, che “in contrasto con i tono misurato del [Ministero degli Esteri inglese], il ministro italiano Franco Frattini ha descritto, in modo piuttosto colorito, i dispacci di ambasciata come “l’11 settembre della diplomazia mondiale” , dicendo anche che la loro pubblicazione farà “saltare in aria il rapporto di fiducia fra Stati”.

La reazione di Frattini non può non insospettire né può dissipare i dubbi questa successiva notizia dell’Ansa: “Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo quanto si è appreso da fonti autorevoli,  quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni diffuse dal sito di Wikileaks sull’Italia, si è fatto una risata”.

Non dice però di che colore sia stata la risata: verde? gialla? o di che tipo: grassa? amara? sollevata?

A prima vista si direbbe sollevata.

Finora quel che esce sembrerebbe roba più da salotto che da tribunale o da comizio politico e nulla di quel che si legge costituisce una novità, rispetto alle informazioni contenute negli atti giudiziari mai smentiti, tipo le migliaia di miliardi di vecchie lire accumulati ai Caraibi con la scrematura dei diritti dei film. Anche quel che pensano gli americani di Berlusconi non ci può sconvolgere, visto che si tratta di puro buon senso.

Però, a leggere bene, si capisce che il riso di Berlusconi era piuttosto verdastro, e che ci sono delle allusioni che forse spiegano il nervosismo isterico e iperbolico di Frattini.