Ci sono troppi tamponi da fare e così il governatore del Veneto Luca Zaia è costretto ad arruolare i veterinari.
“Ho dato disposizione di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari in Veneto per fare i tamponi”, ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. “L’uomo è un mammifero – ha aggiunto – tutti i mammiferi hanno sette vertebre cervicali, allattano il neonato, e i veterinari sono esperti di questo. Non è nulla di trascendentale pensare di fare un percorso con i veterinari, se fossero disponibili per fare i tamponi”, ha spiegato ancora Zaia.
“Ieri in Giunta abbiamo deliberato la costituzione di un comitato di crisi per il Coronavirus, che farà sintesi delle misure che prendiamo”, ha poi annunciato Zaia. “Condividiamo così le decisioni – ha aggiunto – con un board dove c’è un rappresentante per Azienda Ulss e ospedaliera, dirigenti centrali delle aree della sanità, sociali e Protezione civile. Siamo una squadra e dobbiamo lavorare valorizzando ogni professionalità”.
Veneto che zona sarà? Arancione, verde…
“In questo momento non abbiamo notizie sulla classificazione del Veneto. Ma ieri sera ho portato le ragioni del fatto che il confronto non può prescindere da un confronto con la Regione”, spiega Zaia. “Questa richiesta – ha aggiunto – mi sembra sia stata accolta. Lo ha detto Boccia ed è stata riconfermata dal decreto del ministro Speranza”.
“Le Regioni – ha ricordato Zaia – hanno chiesto un confronto al momento di definire la fascia, poi che ci sia subito un decreto temporalmente collegato con misure economiche, e che si finanzi subito in maniera chiara e tempestiva il congedo parentale. C’è poi stata un’ulteriore richiesta su chi debba provvedere allo sgombero delle piazze in caso di assembramento. Ci sembra – ha concluso – che questo sia stato recepito”.
“La mia preoccupazione non è il colore della fascia, ma che la fascia verde venga recepita come ‘semaforo verde’. “Al momento – ha precisato Zaia – il Veneto non ha elementi su classificazioni impegnative. Attendiamo il confronto con il Governo”.
“Abbiamo segnalato per iscritto che i modelli dei 21 parametri non tengono conto dei tamponi rapidi. Sappiamo però che se sgarriamo passiamo di fascia. Se verde permette il mantenimento dello status quo, passando ad arancione ci sono chiusure importanti, per andare sempre più crescendo fino al lockdown. Dipende da noi”, ha concluso. (Fonte Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).