Zanda: "Berlusconi chiarisca le frasi con Lavitola"

Pubblicato il 17 Ottobre 2011 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 17 OTT – ''Le telefonate fra Berlusconi e Lavitola evidenziano uno scenario fuori da qualsiasi regola di democrazia: c'e' un cittadino poco raccomandabile (oggi latitante) che, a nome e per conto del premier, si muove senza alcun titolo e con elevata familiarita' fra i meandri delle istituzioni pubbliche, intervenendo negli affari di apparati fondamentali e persino cercando di influire sui vertici della Guardia di Finanza''. Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del PD Luigi Zanda. ''E' ora di dire – spiega Zanda – in modo chiaro e definitivo che l'Italia e' governata da un esecutivo che raccatta voti di fiducia, ma poi lascia fare a un sottobosco di faccendieri, consorterie e affaristi che curano le questioni personali di Berlusconi in modo ostile persino, come si evince dall'ultima puntata del caso Lavitola, verso esponenti del governo, a cominciare da Giulio Tremonti''. ''Gli italiani hanno il diritto di sapere – conclude il vicepresidente dei senatori del Pd – in quale modo Berlusconi ha dato seguito alle intenzioni di 'fare fuori' il Palazzo di Giustizia di Milano e 'assediare' il quotidiano La Repubblica. Cosa pensa il ministro Maroni dell'intera faccenda?''.