Zanda (Pd) “Nominato Brancher, Berlusconi ci dica se vuole trasformare l’Italia in uno Stato federale”

Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 16:35 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

“La nomina di Aldo Brancher a ministro per l’attuazione del federalismo merita una valutazione politica”. Lo dichiara Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori del Pd che poi spiega: “In primo luogo è la conferma che la dipendenza di Berlusconi da Bossi sta diventando sempre più stringente. Bossi, fingendo di dimenticare di aver lui la delega per il federalismo, ha voluto un ministro ad hoc e ha voluto che fosse un suo amico fidato. Berlusconi lo ha subito accontentato”.

“In secondo luogo – continua Zanda-, prima di proporre la nomina di nuovi ministri, Berlusconi dovrebbe far sapere al Parlamento quanto costerà e chi pagherà il federalismo fiscale. La legge del 2009, al comma 6 dell’art.2, prevede che entro il 30 giugno 2010 (nei prossimi dieci giorni) il governo trasmetta al Parlamento una relazione sul quadro generale dei finanziamenti degli enti territoriali e sulle ipotesi di definizione della struttura dei rapporti finanziari tra Stato, Regioni ed Enti locali, con l’indicazione delle possibili distribuzioni delle risorse. La questione, quindi, non è quella di avere un nuovo ministro ma di sapere quanto costerà il federalismo e chi lo pagherà”.

“La terza questione è la più rilevante. La Lega Nord e Umberto Bossi, con la piane acquiescenza di Berlusconi, in via di fatto, passo dopo passo, stanno cercando di affermare il principio che l’Italia stia andando verso la trasformazione della forma di Stato prevista dalla Costituzione. Da Repubblica parlamentare unitaria a Stato federale. Solo per questo motivo hanno intitolato ‘federalismo fiscale’ una legge che più appropriatamente avrebbero dovuto chiamarsi di ‘decentramento’ fiscale ed è per evidenziare politicamente questo obiettivo che ora Bossi vuole un ministro per l’attuazione del Federalismo. Adesso, se l’obiettivo del governo e della maggioranza è quello di fare dell’Italia uno Stato federale, questa diventa la prima e più rilevante questione sulla quale il Parlamento deve essere chiamato ad esprimersi”.

Conclude Zanda: “La pretesa che, in via di fatto, l’Italia diventi uno Stato federale è troppo. Anche per personaggi disinvolti come Berlusconi e Bossi”.