Zanda (Pd) su Berlusconi, contraddice sua maggioranza

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

«Ieri Berlusconi ha schiaffeggiato e contraddetto la sua maggioranza in Senato e ha fatto saltare il tavolo delle riforme condivise». Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, intervenendo a Repubblica Tv. «La settimana scorsa, in Senato – ricorda Zanda – il centrodestra e il centrosinistra hanno votato due mozioni in cui era scritto chiaramente che le riforme si fanno in Parlamento con una maggioranza molto vasta. Berlusconi, ancora una volta, ha ignorato il voto del Parlamento e della sua stessa maggioranza, proclamando la sua abituale autosufficienza. Registro, purtroppo, l’assenza di qualsiasi commento da parte del Presidente del Senato Renato Schifani».

«La seconda carica dello Stato – prosegue il senatore Democrat – non ha detto una parola, eppure, poco più di una settimana fa, si è compiaciuto nell’Aula di palazzo Madama del voto del Senato ribadendo la necessità di riforme a larghissima maggioranza». Per Zanda le esternazioni del premier a Bonn sono «il nuovo atto di una vicenda che va avanti da 15 anni ma che, in quest’ultima legislatura, ha preso un’intensità, una violenza e una velocità prima sconosciute. L’attacco di ieri al Capo dello Stato e alla Corte Costituzionale segue quelli più volte reiterati dal presidente del Consiglio nei confronti dei giudici, del Parlamento e della sua funzione legislativa, della libera stampa e della televisione pubblica».

«Il primo riequilibrio istituzionale di cui l’Italia oggi ha bisogno – conclude Zanda – è quello relativo alla funzione del Parlamento, esautorato nella sua funzione primaria di fare le leggi, e alle autorità di garanzia, continuamente offese dai tentativi di condizionamento di Berlusconi. Da anni sul nostro Paese incombe in ogni dove l’interesse preminente del Presidente del Consiglio di proteggere se stesso e i suoi affari. Per questo l’Italia è ferma».