Pedofili e sanità, Berlusconi regala complimenti al Papa e ad Obama

Pubblicato il 22 Marzo 2010 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi e Ratzinger

Giornata di complimenti a Palazzo Chigi: Silvio Berlusconi si è caldamente complimentato con il Papa e con Obama. A Benedetto XVI ha fatto ufficialmente sapere “a nome del governo italiano”, che la sua lettera alla Chiesa irlandese e alla Chiesa tutta sul dramma e lo scandalo della pedofilia tra le fila del clero cattolico è “straordinariamente efficace” ed è la prova del suo “grande carisma”. In Vaticano avranno letto e archiviato con moderata soddisfazione, non è certo una sorpresa la devozione politica alla Santa Sede del capo del governo italiano.

Più sorprendente è stato il secondo complimento di giornata, quello ad Obama e alla sua riforma della sanità negli Usa. Scrive Berlusconi: “Grazie alla ferma volontà e alla nobile decisione del presidente Obama arriva un successo della democrazia”. Non è dato sapere se a Washington il messaggio sia stato letto anche dal capo del partito repubblicano alla Camera, John Boehner. Aveva appena finito di dichiarare solennemente che con quella legge sulla sanità “il governo di Obama si intromette nella salute dei cittadini”. Questo “intromettersi” è per i conservatori americani sinonimo niente meno che di “socialismo”, insomma quello statalismo che qui da noi Berlusconi chiama “comunismo”. Se Boehner ha letto il messaggio deve essersi chiesto che destra è quella italiana che chiama “successo della democrazia” quel che lui chiama “socialismo”. Se ha letto, avrà rinunciato a capire e avrà scosso la testa: “questi italiani…”.

Berlusconi e Obama

Boehner e tanti americani, e non solo americani, fanno fatica a capire l’Italia. Ma anche per noi non è facile comprendere questa vicenda della sanità o per meglio dire della cultura americana. Buona parte del paese, probabilmente la maggioranza, se accetta che un imputato possa avere un difensore d’ufficio, non accetta che la sanità sia un diritto collettivo e non una conquista o una sconfitta individuale. Se non si comprende questo non si comprende cosa accade negli Usa. Usa che dopo la riforma restano senza un servizio pubblico sanitario nazionale. Solo assicurazione private. La riforma dice che d’ora in poi le assicurazioni private non potranno rifiutare di assicurare i malati gravi o “costosi” e che tutti dovranno avere obbligatoriamente un’assicurazione sanitaria privata. Un po’ quel che accade da noi per la Rca quando compriamo un’automobile. A chi non ha tutti i soldi per pagarsela lo Stato americano fornirà sussidi per arrivare a pagare l’assicurazione. Non è tanto e solo la spesa che spinge buona parte degli americani contro la riforma Obama. E’ l’idea, proprio l’idea che curarsi sia diritto ed obbligo e non scelta e rischio che non viene accettata. Per votarla questa riforma molti deputati democratici hanno accettato l’idea di non essere rieletti a novembre nei propri collegi. Hanno insomma votato una legge che ritengono giusta anche se non porta voti, anzi li fa perdere. Proprio un altro mondo, un altro paese.