TEL AVIV – L’accordo tra Iran e il 5+1 sul nucleare non è piaciuto a Israele. E Benjamin Netanyahu non usa giri di parole per esprimere la propria contrarietà: “L’accordo minaccia noi e i nostri vicini. Non sto cercando di distruggere l’intesa, sto cercando di distruggere una cattiva intesa”. Il presidente israeliano si rivolte agli americani e al Congresso, che invita ad agire per non lasciare aperta a Teheran la strada verso la bomba. Il 5+1 è composto da Russia, Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania.
L’accordo raggiunto – afferma il premier israeliano in un’intervista alla Nbc – è un “sogno” per Teheran e “un accordo incubo per il resto del mondo”. All’Iran viene lasciata una “vasta infrastruttura nucleare” e l’intesa non fa altro che portare nuove risorse nelle casse dello Stato per finanziare il terrore. “Nessuna centrifuga viene distrutta”, mette in evidenza Netanyahu, precisando che il rischio è che l’accordo faccia scattare una corsa “alle armi negli Stati sunniti, e una corsa alle armi nucleari in Medio Oriente”.
Netanyahu, chiedendo ulteriori sanzioni invece della loro graduale rimozione, ribadisce di preferire una soluzione diplomatica a una militare. “In una situazione ideale, non dovrebbero esserci Paesi che cercano di annientare lo Stato di Israele e che lo dicono apertamente. Il vero problema in Medio Oriente non è la democrazia di Israele che ha mostrato responsabilità, ma paesi come l’Iran che puntano alle armi nucleari con l’esplicito obiettivo di annientarci, ma anche quello di conquistare il Medio Oriente e minacciarvi”, dice rivolto agli americani.
Le parole di Netanyahu arrivano mentre il Congresso si appresta a valutare l’accordo, con i repubblicani scettici sull’intesa e i democratici che temono ripercussioni sulla campagna elettorale. Ma l’accordo – secondo la presidente della commissione Intelligence del Senato, Diane Feinstein – non minaccia la sopravvivenza di Israele.