Afghanistan: elezioni truccate, resa di Karzai. Sì al ballottaggio o a “grande coalizione”

Pubblicato il 20 Ottobre 2009 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

Elezioni in Afghanistan

Il presidente afghano Hamid Karzai si è rassegnato ad accettare un secondo turno alle presidenziali del 20 agosto  dopo il rapporto con cui la Commissione reclami ha  invalidato per «brogli» un numero imprecisato di schede in 210 seggi. Le elezioni, prima dei controlli, avevano confermato Karzai presidente senza dover ricorrere al ballottaggio.

Per effetto della decisione della Ecc, Karzai sarebbe sotto il 50%  dei consensi necessari per essere eletti al primo turno. Nonostante abbia sempre rivendicato la piena legittimità della sua vittoria, di fronte alle pressioni internazionali il presidente uscente, secondo fonti occidentali a Washington, avrebbe deciso di accettare le contestazioni.

Karzai non ha fatto dichiarazioni da quando, il 19 ottobre, la Ecc ha fatto esplodere la sua “bomba”. Secondo il segretario di stato americano Hillary Clinton, il presidente afghano farà conoscere le sue intenzioni entro il 20 ottobre. «Sono molto fiduciosa che nei prossimi giorni vedremo una soluzione in linea con l’ordine costituzionale», ha comunque affermato la responsabile del Dipartimento di stato.

La Ecc, nel suo comunicato, aveva parlato di «Prove chiare e convincenti di brogli». Non ci sono, nel comunicato dell’Ecc, precisazioni sul numero di voti che dovranno essere tolti a Karzai e al suo principale rivale Abdullah Abdullah, ma fonti delle Nazioni Unite e organizzazioni americane di controllo elettorale hanno anticipato come più che probabile la necessità di ricorrere al ballottaggio.

Secondo le fonti Onu che hanno chiesto l’anonimato, Karzai è rimasto al di sotto del 50% dei suffragi e non ha perciò superato la soglia necessaria per vincere al primo turno.

Nella mattinata del 19 ottobre, uno suo stretto collaboratore aveva accusato la Ecc, che opera sotto l’egida dell’Onu, di  «scorrettezze» per abbassare la percentuale del capo dello stato. Secondo la Ong americana Democracy International, i voti invalidati fanno scendere Karzai dal 54,6% attribuitogli dai risultati preliminari al 48%, e fanno salire lo sfidante Abdullah Abdullah al 32% dal 27,8% che gli era stato accreditato.

In tutto sarebbero state invalidate circa 1.300.000 schede. Nel contempo, il rapporto ha riammesso nel conteggio delle schede valide quelle di 18 seggi che erano stati «congelati» in attesa di verifica.

L’ex ministro degli esteri Abdullah, il principale rivale di Karzai, ha fatto sapere di essere soddisfatto delle conclusioni della Ecc e in dichiarazioni alla agenzia Reuters diffuse ieri sera si è detto pronto al ballottaggio ma anche a una qualche soluzione di temporaneo compromesso se sarà impossibile organizzare un secondo turno in tempi brevi a causa delle condizioni di sicurezza – al momento disastrose – e per l’inverno ormai vicino.

In teoria, la Commissione elettorale ha comunque la possibilità di presentare ricorso alla Corte suprema e ciò potrebbe dilatare ulteriormente i tempi. Un’eventualità che andrebbe contro gli auspici delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell’intera comunità internazionale. Tutti hanno chiesto che «venga annunciato rapidamente il risultato finale ufficiale» delle elezioni di agosto. E il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si è rivolto direttamente a Karzai chiedendogli di «rispettare il processo costituzionale».