Afghanistan, razzi sulla Jirga di pace. Karzai ai talebani: “Riconciliamoci”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 08:13 OLTRE 6 MESI FA

Hamid Karzai

E’ cominciata sotto una pioggia di razzi in Afghanistan la Jirga di pace, un’assemblea costituita da oltre 1600 delegati che discuteranno nei prossimi tre giorni le proposte per mettere fine all’opposizione armata e stabilizzare il Paese.

Tre dei talebani entrati in azione erano vestiti da donna. Lo ha reso noto il portavoce presidenziale Waheed Omar. Due ore dopo l’attacco gli scontri armati erano ancora in corso a circa 1,5 chilometri dalla sede dei lavori dell’Assemblea. “Avevano indossato burqa – ha precisato – ma sono stati scoperti. Due di loro sono stati uccisi ed uno arrestato”.

Karzai ha offerto un ramoscello d’olivo ai talebani, ammettendo che se finora non è stato possibile avviare un dialogo “é stato forse anche per colpe nostre”. Rivolgendosi ai delegati della Jirga il capo dello Stato ha rivolto un appello accorato alla riconciliazione “ai fratelli” che hanno scelto di ritirarsi all’estero o altrove, prendendo anche le armi. “Capisco le ragioni per le quali siete andati via – ha sostenuto misurando le parole, e sono cosciente che “così è stato anche per colpa di insensibilità nostre”. “Se abbiamo sbagliato – ha aggiunto Karzai, proponendo un dialogo di pace senza precondizioni – siamo pronti a pagare. E se ci saranno talebani colpevoli, abbiamo la volontà di perdonarli”.

Il presidente ha abbandonato dopo meno di un’ora dal suo arrivo la tenda dove si svolgevano i lavori. Il capo dello Stato ha lasciato l’area scortato da un forte dispositivo militare. Mentre si rivolgeva ai delegati, infatti, Karzai ha chiaramente sentito le esplosioni. Ha sospeso il suo discorso e osservato: “Questi devono essere razzi”. “Non preoccupatevi – ha aggiunto – restate seduti, perché questa è la normalità dell’Afghanistan di oggi”. I razzi sarebbero caduti in una zona a circa un km dalla tenda in cui si tiene la Jirga.

Circa 12.000 uomini sono impegnati nell’assicurare la protezione ai 1.600 delegati ed invitati alla Jirga, che si concluderà venerdì, ma nonostante questo un commando dei talebani è penetrato fino ad alcune centinaia di metri, ingaggiando una sparatoria con la sicurezza afghana da alcune case del quartiere di Khoshal Khan. Fonti ufficiali hanno indicato che due kamikaze sono stati uccisi dalla polizia e un terzo è stato arrestato.

Secondo l’agenzia di stampa Pajhwok, uno degli uomini della sicurezza del presidente Karzai, che ha abbandonato la zona subito dopo la fine del suo discorso, è rimasto ferito dalle schegge del terzo razzo, caduto ad un centinaio di metri dalla tenda della Jirga. I talebani, che hanno rivendicato oggi l’attacco, avevano ammonito ripetutamente alla vigilia i delegati a non partecipare alla Jirga che, secondo loro, “porterà unicamente più guerra all’Afghanistan”.

Molte le voci critiche che si erano levate già nei giorni scorsi sul senso di questa assemblea, che non ha un potere decisionale, fra cui quella dell’ex candidato presidenziale Abdullah Abdullah, che ha annunciato di aver rinunciato a partecipare. Alla vigilia della Jirga i talebani avevano sostenuto che i delegati dell’Assemblea erano “nemici del paese” e hanno condannato l’iniziativa.

Fra i partecipanti all’assemblea, eletti a livello locale, vi sono membri del Parlamento e dei consigli religiosi e degli anziani, rappresentanti della società civile, uomini d’affari, delegate di organizzazioni femminili (circa 300), esponenti delle realtà tribali e dei nomadi Kuchi, reduci di guerra e profughi afghani residenti in Pakistan ed Iran.

Nel dibattito i delegati avranno a disposizione un documento di 36 pagine denominato Programma di pace e reintegrazione in Afghanistan, e al termine dei tre giorni sarà presentato a tutti il risultato delle discussioni. Una speciale commissione di consiglieri della presidenza sarà incaricata di realizzare la sintesi delle idee, che sarà utilizzata per tentare di aprire un negoziato con esponenti dell’opposizione armata.