Agenti Usa in aeroporti stranieri per rafforzare difese contro terrorismo

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 12:28| Aggiornato il 5 Luglio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Agenti Usa all'aeroporto irlandese di Shannon

WASHINGTON, STATI UNITI – Gli Stati Uniti stanno rafforzando con loro personale la sicurezza negli aeroporti internazionali stranieri, con l’obiettivo di rendere piu’ forti le linee di difesa nella guerra al terrorismo, a quanto scrive il New York Times. Saranno controllati i passeggeri diretti negli Usa.

Piazzando agenti americani in Paesi stranieri e allargando di fatto i confini americani a migliaia di chilometri dalle coste statunitensi, i funzionari americani acquistano cosi’ maggiore controllo sulla sicurezza e identificano meglio chi e’ su un determinato volo prima che questo decolli, invece di entrare in azione quando una catastrofe e’ accaduta.

Il piano segue gli sforzi dell’amministrazione di Barack Obama verso una sicurezza, soprattutto aeroportuale, piu’ stringente in seguito ai ripetuti tentativi di Al-Qaeda e altri terroristi di colpire aerei diretti negli Stati Uniti imbarcandosi da aeroporti stranieri.

Nel programma sono al momento coinvolti 14 scali: un’operazione non facile perche’ i Paesi stranieri devono accordare agli agenti americani di essere nel cuore dei loro aeroporti, portando armi e potendo decidere di non far partire passeggeri sospetti.

Il piano costa circa 115 milioni all’anno agli Stati Uniti e la sua applicazione e’ stata velocizzata dal tentativo di attentato del dicembre 2009 su un volo proveniente da Amsterdam. Una volta controllati dagli agenti americani negli aeroporti stranieri, al loro arrivo negli Stati Uniti i passeggeri possono evitare altri controlli da parte della sicurezza locale.

Il segretario alla Sicurezza Interna Janet Napolitano ed altri funzionari dell’amministrazione Obama hanno elogiato il programma dei controlli esteri per rafforzare la protezione degli 80 milioni di passeggeri che ogni anno giungono negli Stati Uniti da 300 aeroporti diversi e rendere più rapido il loro ingresso nel Paese.