Iran, 180 nuove centrifughe per arricchire uranio. Gli Usa: ”Una provocazione”

Pubblicato il 22 Febbraio 2013 - 10:59| Aggiornato il 26 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

VIENNA, AUSTRIA -L’Iran procede spedito con il suo programma nucleare incurante dei moniti e delle preoccupazioni della comunita’ internazionale installando centrifughe per l’arricchimento dell’uranio di nuova generazione e incrementando la propria quantita’ di uranio al 20%.

La conferma arriva da un nuovo rapporto dell’Agenzia Atomica Internazionale (Aiea). Si tratta di una ”provocazione” tuona Washington, ribadendo che per l’Iran c’e’ un’alternativa al braccio di ferro, la ripresa dei negoziati, previsti per il 26 febbraio in Kazakhstan, ma avvertendo anche che la finestra diplomatica non restera’ aperta a tempo indeterminato.

Ancor piu’ netta la posizione di Israele, che accusa la repubblica islamica di avanzare ”celermente verso la ‘linea rossa’ tracciata” dal premier Benjamin Netanyahu nel suo intervento alle Nazioni Unite” diversi mesi fa, e di ”essere vicino” a disporre del materiale necessario per costruire un ordigno nucleare.

L’ufficio del premier israeliano in un comunicato ha definito ”molto grave” il rapporto dell’AIEA, affermando che il programa nucleare iraniano continua ad avanzare rapidamente. L’Iran, prosegue il comunicato, ”e’ piu vicino che mai all’acquisizione del materiale arricchito necessario per un ordigno nucleare”, e aggiunge: ”come impedire che l’Iran venga a dotarsi di armi nucleari sara’ la prima questione” che Netanyahu intende affrontare con il presidente Barack Obama quando il mese prossimo giungerà in visita in Israele.

L’Aiea ha formalizzato quanto anticipato nelle settimane scorse dai responsabili iraniani: ora 180 centrifughe di nuova generazione sono operative nell’impianto nucleare di Natanz, destinato all’arricchimento dell’uranio. Non solo: e’ ripresa anche la raffinazione di uranio al 20%, e ora Teheran ne possiede 167 kg. Con 240-250 kg di questo materiale, e un ulteriore arricchimento almeno all’80%, si potrebbe produrre una bomba.

”Il 6 febbraio – rileva il rapporto dell’Aiea – l’Iran ha iniziato l’installazione di 180 centrifughe IR-2m di nuova generazione” a Natanz. Si tratta ”della prima volta” che questo tipo di centrifughe viene installato. Questi macchinari possono consentire alla repubblica islamica di accelerare notevolmente il processo di arricchimento dell’uranio. Nelle scorse settimane Teheran aveva tentato di mitigare le reazioni straniere, assicurando che i nuovi macchinari ”servono solo” ad arricchire uranio a un concentrazione del 4-5%, ben inferiore alla soglia del 20%, necessaria per fabbricare un ordigno ad alta potenza.

Ma nei giorni scorsi l’allerta e’ tornata alta, dopo la notizia – rivelata dal Washington Post – del tentativo iraniano di acquisire dalla Cina 100.000 magneti altamente sofisticati, in grado di dare all’Iran una spinta per raggiungere piu’ rapidamente la capacita’ di produrre armi atomiche. Sullo sfondo inoltre c’e’ lo spettro della Corea del Nord, e il timore che Pyongyang estenda il suo supporto tecnologico e militare a Teheran, con sviluppi imprevedibili per tutta la regione mediorientale e asiatica.

L’attenzione e’ ora rivolta all’incontro del 26 febbraio in Kazakhstan tra l’Iran e i 5+1 (Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Germania), in un braccio di ferro decennale che secondo alcuni osservatori ha avuto il solo risultato di avvicinare sempre piu’ la ‘linea rossa’ evocata da Israele. Con un Iran ormai a un passo dall’ingresso nel club atomico.