Al Qaeda voleva sequestrare petroliere e farle esplodere in mare

Pubblicato il 21 Maggio 2011 - 11:52 OLTRE 6 MESI FA

Una petroliera in navigazione

WASHINGTON, STATI UNITI – Dai documenti sequestrati nel rifugio Osama di bin Laden in Pakistan è spuntata l’ultima diavoleria che il capo di Al Qaeda si proponeva di attuare: sequestrare petroliere occidentali, preferibilmente americane, a farle esplodere in mare con l’intento di far schizzare alle stelle il prezzo del petrolio ed assestare uno scossone all’economia mondiale, secondo quanto hanno riferito funzionari dell’intelligence Usa citati dall’Associated Press.

Questi funzionari non sono assolutamente sicuri che il progetto delle petroliere fosse realmente nei programmi di bin Laden, ma era certamente a conoscenza dei suoi più stretti collaboratori, tanto che l’FBI e il Dipartimento per la Sicurezza del Paese (Homeland Security Department) hanno emesso un avvertimento confidenziale alla polizia ed all’industria energetica. L’avvertimento informa che Al Qaeda ha cercato di ottenere informazioni sulle dimensioni e sulla costruzione delle petroliere, che ritiene la primavera e l’estate la stagione migliore per avvicinare le navi e che ritiene che una esplosione provocherebbe ”uan grave crisi economica”.

Intanto il Dipartimento per la sicurezza del Paese ha ritenuto opportuno rassicurare il pubblico, affermando di non avere alcuna indicazione ”riguardo a specifici o imminenti attacchi contro il settore petrolifero negli Stati Uniti e all’estero. Ma, ha confermato il portavoce del Dipartimento, ”nel 2010 membri di Al Qaeda progettavano di colpire petroliere e infrastrutture petrolifere marine”.

La metà dei rifornimenti petroliferi mondiali viaggiano per mare, e da anni esperti di sicurezza e del mercato del greggio avvertono che un attacco come quello progettato da bin Laden sarebbe un duro colpo per i mercati, specialmente se avvenisse in strette vie d’acqua come lo Stretto di Hormuz tra l’Oman e l’Iran o lo Stretto di Malacca tra l’Indonesia, la Malaysia e Singapore.

D’altra parte, dice Jim Ritterbusch, presidente della Ritterbusch Associates e trader di future contracts sul petrolio, ”anche se Al Qaeda riuscisse a far esplodere una petroliera, la fornitura mondiale di greggio sarebbe appena scalfita, considerato che una petroliera contiene due milioni di barili, appena sufficienti per rifornire il mondo di petrolio per mezz’ora”.

I documenti sequestrati indicano anche che nel febbraio del 2010 il gruppo terroristico aveva preso di mira per condurvi attacchi New York, Washington D.C. e Chicago, precisando anche le date: il decimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, Natale, la Festa dell’indipendenza e il giorno in cui il presidente Barack Obama pronuncia in Congresso il discorso sullo Stato dell’Unione.

E’ stato ipotizzato che ai progetti di Al Qaeda potrebbero partecipare anche i pirati somali che battono la costa africana. Ma l’interesse dei pirati per le navi e gli obiettivi che si pongono sono diversi da quelli di Al Qaeda. L’organizzazione terroristica sequestrebbe una petroliera per farla esplodere, mentre i pirati abbordano e sequestrano le navi non per distruggerle ma per ottenere riscatti.