Al via il vertice Onu sul clima. Ban Ki-moon: “I negoziati sono di una lentezza glaciale”

Pubblicato il 22 Settembre 2009 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

clima«I negoziati sono a una lentezza glaciale». Così Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, apre la conferenza internazionale sul clima, banco di prova per decidere le sorti del pianeta e per voltare pagina nelle politiche ambientali.

Con l’inizio del vertice delle Nazioni Unite a New York, cui partecipano 90 leader e 192 rappresentanti dei paesi membri, parte anche il count-down per scongiurare il disastro climatico e il pericolo effetto serra che incombe sulla Terra.

«Abbiamo 80 giorni di per sfrondare le foresta di parentesi quadre che limitano l’accordo: se non ne usciamo fuori questo rischia di essere il più lungo suicidio globale della storia», ha ammesso il presidente della Commissione europea José Mauel Barroso.

Per Ban Ki-Moon la riunione rappresenta una sfida possibile contro il collasso dell’ecosistema. Per questo ha fortemente voluto il summit per giocare una delle ultime carte disponibili: la Cina. Pechino ha annunciato che attuerà un taglio drastico alle emissioni, ma sulla mossa politica delle autorità cinesi aleggia lo spettro dello scetticismo statunitense.

L’America, che insieme alla Cina produce il 40% di emissioni mondiali, mostra i suoi dubbi sulle prossime misure annunciate da Pechino. I due paesi sono alla prova del clima, devono riuscire a guardare al vertice di Copenaghen e uscire dallo stallo dei negoziati. L’allarme ambientale è ormai all’ultima chiamata e la questione deve volgere verso delle soluzioni possibili. Dal discorso del leader cinese Hu Jintao, per la prima volta all’Assemblea generale, ci si aspetta un input in grado di rimettere in moto le trattative internazionali.

Mentre sul tavolo dei negoziati le proposte fioccano e si cerca una via comune, gli interventi reali si sono arenati. L’Europa punta a tagliare le emissioni del 20% entro il 2020, l’America di Obama la segue a ruota. Il presidente statunitense è consapevole che bisogna agire subito: «Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere. Rischiamo di consegnare alle generazioni future una catastrofe irreversibile», ha dichiarato all’Assemblea.

Se finora è rimasto tutto sul piano dei buoni propositi, all’appuntamento previsto per dicembre in Danimarca bisognerà decidere il dopo Kyoto. Il summit di New York deve dare una risposta all’appello della madre Terra.