Alitalia, chiesta l’archiviazione per Berlusconi per aggiotaggio

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – Non ci sarebbe nessuna ipotesi di aggiotaggio e di insider trading da parte di Silvio Berlusconi, secondo la procura di Roma. I pm fanno riferimento alle dichiarazioni del premier, nel 2008, quando era un deputato dell’opposizione (governo Prodi), di auspicio che fosse una cordata italiana a salvare l’Alitalia.

La procura di Roma che ha sollecitato il giudice per le indagini preliminari ad archiviare il procedimento aperto nei confronti dell’attuale presidente del consiglio.

Il fascicolo processuale era stato aperto a Lecce, e poi inviato a Roma per competenza territoriale, sulla base di una denuncia presentata da un azionista Alitalia, Francesco Toto, il quale lamentava un’interferenza dell’allora leader dell’opposizione, ai danni degli azionisti, che aveva determinato il ritiro di Air France dalla trattativa di acquisizione della compagnia di bandiera. A sollecitare l’archiviazione, con provvedimento firmato il 19 gennaio scorso, sono stati il procuratore aggiunto Nello Rossi ed il sostituto Andrea Mosca.

Nel valutare se le dichiarazioni di Berlusconi a favore di una soluzione italiana si siano tradotte in interferenze e turbative del regolare svolgimento del mercato azionario, gli inquirenti della capitale hanno ritenuto, circa l’ipotesi di aggiotaggio, che Berlusconi ”nell’esporre pubblicamente i suoi convincimenti e l’orientamento della sua parte politica sulla situazione dell’Alitalia – e’ detto nel provvedimento di cinque pagine – non ha diffuso notizie false ne’ posto in essere artifici, ma ha esercitato le sue legittime prerogative di politico e di parlamentare”. In particolare, si è pronunciato su una ”questione di interesse generale e ragionare diversamente significherebbe limitare arbitrariamente la liberta’ degli esponenti politici di qualunque parte politica di dibattere pubblicamente”. Quanto all’ipotesi di insider trading, i magistrati di piazzale Clodio affermano che ”e’ da escludere che Berlusconi disponesse ‘direttamente’ di informazioni qualificabili come ‘privilegiate’, cioe’ di informazioni non ancora rese pubbliche e da lui detenute in virtu’ di una sua peculiare funzione o ufficio o relazione con gli organi di gestione della societa”’.