Antitrust: i sindacati non vogliono il trasferimento a Milano, altrimenti si sciopera

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Il trasferimento della sede Antitrust da Roma a Milano ”metterebbe a rischio il lavoro di un’istituzione che opera con indiscussa indipendenza, efficienza e professionalità, senza produrre alcun risparmio di costi per le imprese e aumentando invece la spesa pubblica”. E’ quanto hanno sostenuto i rappresentanti sindacali dell’Autorità Francastella Branca (Fiba-Cisl) e Vito Meli (Fisac-Cgil) davanti alla commissione Affari Costituzionali della Camera.

Alle rappresentanze sindacali l’assemblea del personale Antitrust, che ha proclamato lo stato di agitazione, ha dato mandato di indire una giornata di sciopero, la prima in venti anni di attività, a difesa del lavoro dell’istituzione. Per i sindacati ”è assolutamente infondata l’ipotesi che il trasferimento dell’Autorità comporti un benchè minimo beneficio in termini di costo per le imprese. Si rischia al contrario un aggravio: l’attività dell’Antitrust in materia di tutela della concorrenza riguarda infatti tutto il territorio nazionale e nel 2009 le istruttorie concluse hanno interessato imprese per il 40% localizzate al Sud, per il 32% al Centro e per il 28% al Nord”.

“L’attività consultiva ha dato luogo a 35 segnalazioni al Parlamento/Governo, 5 all’AGCom, 2 ad altri enti centrali e 21 ad enti locali sparsi su tutto il territorio nazionale; inoltre, sono stati resi 104 pareri sui servizi pubblici locali a comuni, anch’essi uniformemente distribuiti sul territorio”. Inoltre ”a fronte di risparmi inesistenti (se non addirittura a fronte di aggravi di spesa) per il settore privato, il trasferimento della sede produrrebbe il depotenziamento dell’istituzione e un aumento della spesa pubblica”.