Attacco alla flottiglia: Israele chiede ai suoi concittadini di lasciare la Turchia

Pubblicato il 31 Maggio 2010 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA

In seguito all’attacco in mare alla flotta di attivisti le grandi potenze internazionali si scagliano contro l’Israele ed il suo esercito che dopo aver sparato uccidendo almeno 19 persone, ha chiesto ai suoi concittadini di lasciare immediatamente la Turchia. Lo riferisce la tv panaraba al-Arabiya. Si arriverebbe così ad un forte scontro diplomatico tra i due Stati e non solo dato che Spagna, Grecia e Svezia hanno convocato l’ambasciatore israeliano, ed Iran, Francia e Germania hanno duramente condannato l’intervento armato. Stessa opinione espressa dall’Onu.

La Turchia è rimasta profondamente colpita dall’assalto armato da parte della marina militare israeliana contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi che si recavano a Gaza con aiuti umanitari ed ha sottolineato che “questo sfortunato evento, avvenuto in mare aperto in violazione della legge internazionale, può condurre a irreparabili conseguenze nelle nostre relazioni bilaterali” con Israele. La condanna è contenuta in un comunicato diffuso ad Ankara dal ministero degli Esteri turco, in cui si sottolinea inoltre che “i militari israeliani hanno usato la forza contro civili, tra cui donne, bambini e vecchi di vari Paesi che volevano portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza”.

“Israele – prosegue il comunicato – colpendo civili innocenti, ha ancora una volta dimostrato di ignorare del tutto la vita umana e le iniziative di pace e noi condanniamo con forza tale inumano trattamento da parte di Israele”. “A parte le iniziative intraprese dall’ambasciata di Turchia a Tel Aviv, l’ambasciatore d’Israele ad Ankara è stato convocato al ministero per spiegazioni urgenti. Qualunque siano le ragioni di Israele – conclude il documento – è impossibile accettare tale azione contro civili che conducono attività pacifiche. Israele dovrà sopportare le conseguenze di questa violazione della legge internazionale”.

Alcune delle navi attaccate battevano bandiera turca. L’attacco israeliano ha così generato una protesta ad Istanbul dove manifestanti hanno lanciato pietre contro il consolato tentando di fare irruzione. Situazione critica anche ad Ankara, dove, oltre all’ambasciata, una folla inferocita si è piazzata anche davanti all’abitazione privata dell’ambasciatore di Tel Aviv ad Ankara Gabby Levy.

Intanto la polizia israeliana ha elevato lo stato di allerta nelle zona del Wadi Ara (60 chilometri a nord di Tel Aviv), dopo che nella città di Um el-Fahem si era sparsa la voce – finora non confermata – che nell’attacco della marina israeliana alla flotta di attivisti filo-palestinesi diretti a Gaza sia stato ferito dai militari lo sceicco Raed Sallah, leader del Movimento islamico nel Nord di Israele, che vive a Um el-Fahem. La radio militare aggiunge che i vertici della polizia israeliana hanno condotto stamane una seduta di emergenza e che continuano a seguire da vicino l’evolversi della situazione nella popolazione araba.

Il ministero degli Esteri greco ha attivato l’Unità di crisi. Della flottiglia per Gaza, facevano parte due unità battenti bandiera ellenica, il cargo «Libertà del Mediterraneo» e la passeggeri «Sfendoni», a bordo delle quali si trovavano cittadini greci e palestinesi. Atene ha indicato di non avere finora notizie ufficiali su quanto accaduto e sulla sorte dei propri concittadini. Secondo attivisti greci a bordo delle unità, citati dalla radio Skai, gli israeliani avrebbero dato l’arrembaggio con elicotteri e gommoni ed avrebbero fatto uso di «proiettili veri».

La Spagna, attuale presidente di turno dell’Unione europea, ha convocato questa mattina l’ambasciatore israeliano a Madrid per chiedere spiegazioni su quanto accaduto tra l’esercito di Israele e la flottiglia umanitaria che stava provando a raggiungere Gaza: lo hanno detto fonti del ministero degli Esteri iberico all’ANSA. “Abbiamo convocato questa mattina l’ambasciatore israeliano al ministero degli Esteri perché ci dia spiegazioni sull’accaduto”, hanno spiegato le fonti diplomatiche. L’alto commissario dell’Onu per i diritti umani Navi Pillay si è detta scioccata per l’assalto israeliano contro la flottiglia di navi filopalestinese diretta a Gaza.

Anche il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha detto che l’operazione israeliana contro la flottiglia di aiuti per la Striscia di Gaza è “disumana” e contribuirà a portare alla sua scomparsa. Il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, si è detto “profondamente colpito” per l’assalto, aggiungendo che “nulla potrebbe giustificare l’uso di una violenza del genere”.

Si è fatta invece attendere la risposta italiana con il ministro degli Esteri Frattini che ha condannato l’assalto chiedendo spiegazioni ad Israele per l’attacco così sanguinoso.

“L’aggressione israeliana alla flotta umanitaria è un atto di guerra contro tutta l’umanità”, ha invece dichiarato Vittorio Agnoletto (Sinistra Europea/Federazione della Sinistra).