Le soldatesse australiane impegnate in combattimento come gli uomini

Pubblicato il 5 Luglio 2011 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA

Una soldatessa australiana

CANBERRA, AUSTRALIA – Le donne sono inquadrate negli eserciti di praticamente tutto il mondo, ma raramente vengono impiegate per combattimenti a terra a distanza ravvicinata col nemico o addirittura in scontri corpo a corpo, come accade, per esempio, in Afghanistan. In Australia tutto questo sta per cambiare.

Una revisione generale dei ruoli nelle forze armate che sta per essere approvata dal governo rimuoverà tutte le differenze tra uomini e donne l’anno prossimo, rendendo così l’Australia il Paese leader mondiale nell’uguaglianza dei sessi nel suo sistema difensivo.

La riforma è stata voluta dal primo ministro Julia Gillard, prima donna a guidare il governo australiano, dal ministro della Difesa Stephen Smith e da altri membri del gabinetto. Smith ha dichiarato che ”quello che si fa nelle forze armate deve essere determinato dalle capacità fisiche e intellettuali, e non semplicemente sulla base del sesso”.

Resta da vedere se le truppe e l’opinione pubblica sono favorevoli e disposte a vedere le donne impegnate in azioni di combattimento. Un influente think tank sulla sicurezza ha avvertito che la riforma voluta dal governo potrebbe avere l’effetto di infliggere pesanti perdite alle donne-soldato equiparate ai loro colleghi maschi. E’ una questione fisica, ha detto il think tank: per quanto possano essere volenterose le donne in battaglia sono più deboli e meno resistenti degli uomini.

Se il gabinetto governativo approva la riforma, essa sarebbe effettiva a decorrere dal 2012, il che darebbe alle donne guerriere australiane la possibilità di cimentarsi contro i talebani in Afghanistan fino al 2014, quando l’Australia progetta di ritirare i suoi 1.550 effettivi.

L’abolizione delle differenze sessuali nelle forze armate australiane non sono una novità. Il mese scorso il governo ha annunciato che le donne in servizio nei sottomarini dormiranno negli stessi settori degli uomini, che in precedenza erano separati.

Ma davanti al progetto di uguaglianza del governo si prospettano difficoltà, e non soltanto per la parte di opinione pubblica che vi è contraria. Un recente studio del ministero della difesa ha accertato che, rispetto agli uomini, il doppio delle donne di ritorno da schieramenti all’estero hanno dovuto essere sottoposte a cure psichiatrice.