Bagnasco: “Il silenzio dei politici cattolici equivale a tradire il Vangelo”

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 17:55 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Bagnasco

Chiedere il silenzio dei cattolici in politica significherebbe ”tradire il Vangelo e quindi Dio e l’uomo”. Lo ha affermato il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Angelo Bagnasco, aprendo la 46esima Settimana sociale dei cattolici italiani a Reggio Calabria.

”Aspettarsi che i cattolici si limitino al servizio della carità perché questa è un fronte che raccoglie consensi e facili intese, chiedendo invece l’afasia convinta o tattica su altri versanti ritenuti divisivi e quindi inopportuni – ha affermato Bagnasco – significherebbe tradire il Vangelo e quindi Dio e l’uomo”.

”La cronaca – ha detto Bagnasco esortando i cattolici italiani a ritrovare la loro unità politica sui valori fondamentali – ci documenta e spesso ci sgomenta circa l’eclisse del senso comune”, frutto di una visione ”debole e fragile” perché non ”aperta alla trascendenza”. Per questo ha ricordato i ”valori non negoziabili”, ”in quanto stanno nel Dna della natura umana e sono il ceppo vivo e vitale di ogni altro germoglio valoriale”.

”Insieme alla vita, da accogliere dal concepimento fino al tramonto naturale, Benedetto XVI – ha ricordato Bagnasco – indica la famiglia come cellula fondamentale e ineguagliabile della società, formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio, e pone anche la libertà religiosa e educativa. Non è un elenco casuale, ma fondativo della persona e di ogni altro diritto e valore: senza un reale e non nominalistico rispetto e promozione di questi principi primi che costituiscono l’etica della vita è illusorio pensare ad un’etica sociale che vuole promuovere l’uomo ma in realtà – ha concluso – lo abbandona nei momenti della maggiore fragilità”.