Barbara Bush, depressione dopo il tradimento del marito George Bush Sr. “Pensò al suicidio”

di Caterina Galloni
Pubblicato il 2 Aprile 2019 - 07:00| Aggiornato il 23 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’ex first lady e matriarca della famiglia Barbara Bush era descritta come “un obice dai capelli d’argento con un filo di perle al collo” ma metà degli anni ’70 entrò nel tunnel della depressione che la spinse quasi al suicidio.  Uno dei motivi della disperazione della moglie dell’ex presidente George Bush Sr. era una donna, Jennifer Fitzgerald, rimasta al fianco del marito per più di 12 anni.

Sembra che oltre a essere l’assistente del presidente fosse anche la sua amante, secondo quando rivela Susan Page, autrice di The Matriarch: Barbara Bush e Making of an American Dynasty. 

Nel 1975, anno in cui Bush era stato nominato dall’allora presidente USA Gerald Ford come direttore della CIA, Barbara “precipitò nell’oscurità”, la crisi depressiva più grave da quando, venti anni prima, era morta la figlia Robin. 

“Sopraffatta dal dolore e dalla solitudine, pensò al suicidio”, aveva intenzione di lanciare l’auto che guidava contro un albero o schiantarsi contro un’altra macchina che arrivava in direzione opposta, confessò Barbara poco prima di morire, nell’aprile 2018, alla Page e aggiunse: “Non ho avuto abbastanza coraggio per farlo”. 

Tutte le notti George teneva tra le braccia la moglie in lacrime e “quasi mi chiedo perché non mi abbia lasciato” aveva detto Barbara alla scrittrice. Nascondeva la sua depressione a familiari e amici ma non a George che la spingeva a chiedere aiuto a un medico. 

Superata la crisi depressiva Barbara disse che era dovuta a una “serie di fattori negativi” tra i quali la menopausa, i figli lontani da casa e Bush che diventato direttore della CIA non poteva condividere con lei, come aveva sempre fatto, il segretissimo lavoro che svolgeva.  “La verità è che non so mantenere un segreto” aveva ammesso Barbara con la Page.   

Persone vicine a Barbara ipotizzarono che ci fosse un’altra ragione, non detta, che contribuiva al dolore e alla depressione: Jennifer Fitzgerald, una donna piccola e bionda che aveva sette anni meno di Barbara. Divorziata e molto protettiva nei confronti di George ma  “pungente con gli altri”. Una persona della cerchia ristretta di Bush, alla Page ha riferito che quando il presidente conobbe la Fitzgerald rimase “rimase ammaliato”. 

“Non era una bellezza sorprendente ma era civettuola, premurosa e concentrata completamente su presidente. La loro relazione clandestina è durata più di dodici anni. Era inspiegabile per chi lo circondava e impossibile da gestire per chiunque”.

La storia sarebbe iniziata nel 1973, quando Bush era presidente del comitato nazionale repubblicano. Una donna che a Ocean City, Maryland, divideva con Fitzgerald una casa al mare, ricorda che Bush nell’estate 1973 la chiamava almeno una volta al giorno. “Le loro conversazioni sussurrate facevano intendere chiaramente che erano personali”, scrive Page. 

Bush non si era nemmeno preoccupato di usare un nome falso e quando poco dopo accettò un incarico in Cina, nel 1974, la assunse come assistente. Secondo Page, Barbara dopo aver appreso che Fitgerald era stata assunta, per un breve periodo di tempo lasciò Pechino e tornò negli USA. Rientrò in Cina nel gennaio 1975 ed era la prima volta che la coppia trascorreva il Natale in due città diverse.

Durante la campagna elettorale del 1980, Bush fu poi nominato vice presidente, lavorava fuori nel quartier generale di Houston, il manager della campagna e migliore amico Jim Baker diede a Bush un ultimatum: doveva decidere tra lui e Jennifer. Bush rifletté per un giorno e, con grande sconcerto di Baker, spostò Fitzgerald a una raccolta fondi a New York.

Quando Bush fu eletto vice presidente, portò la Fitzgerald con sé a Washington. La corrispondente della Casa Bianca, Ann Devroy scrisse spesso dell’influenza che la donna aveva sul presidente. Molte persone lasciavano i loro incarichi pur di non lavorare con lei e giorno dopo giorno le voci sempre più insistenti di tradimento distruggevano Barbara.

Nonostante ciò, Bush non la licenziò e fu solo nel 1988, quando diventò presidente che trasferì la Fitzgerald al Dipartimento di Stato. La loro storia si concluse dopo dodici anni, ma nessuno dei due ha mai voluto confermare la relazione.

Il Washington Post scrisse che Fitzgerald “ha prestato servizio al presidente George Bush in varie posizioni”.  “Ero convinta che lei fosse terribile. Ora mi dispiace per lei”, ha confessato Barbara all’assistente di Bush, Chase Untermeyer. 

Fitzgerald attualmente vive in Florida e continua a negare qualsiasi coinvolgimento sentimentale con Bush: “Non è accaduto. Ho profondo rispetto e ammirazione per l’intera famiglia Bush”. George negò quella relazione fino alla sua morte nello scorso novembre. (Fonte: Daily Mail)