Benedetto XVI sull’Africa: “Lo sviluppo globale deve includere tutti i popoli”

Pubblicato il 25 Ottobre 2009 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

benedetto_xviIl modello di sviluppo globale deve essere rinnovato, mostrandosi capace di “includere tutti i popoli e non solamente quelli adeguatamente attrezzati”: lo ha riaffermato domenica Papa Benedetto XVI nell’omelia della celebrazione che ha concluso il Secondo sinodo speciale per l’Africa, svolta questa mattina nella Basilica di San Pietro. “La globalizzazione è una realtà umana – ha aggiunto il pontefice citando la sua enciclica Caritas in veritate – e come tale è modificabile secondo l’una o l’altra impostazione culturale”.

“Quanto la dottrina sociale della Chiesa ha sempre sostenuto a partire dalla sua visione dell’uomo e della società – ha ricordato il Papa citando il documento – oggi è richiesto anche dalla globalizzazione. Questa non va intesa fatalisticamente come se le sue dinamiche fossero prodotte da anonime forze impersonali e indipendenti dalla volontà umana. La globalizzazione è una realtà umana e come tale è modificabile secondo l’una o l’altra impostazione culturale”.

“La Chiesa – ha affermato ancora – lavora con la sua concezione personalista e comunitaria, per orientare il processo in termini di relazionalità, di fraternità e di condivisione” . E “si impegna anche ad operare, con ogni mezzo disponibile – ha assicurato – perchè a nessun africano manchi il pane quotidiano. Per questo – ha detto ancora il Papa – insieme all’ opera di primaria urgenza dell’evangelizzazione, i cristiani sono attivi negli interventi di promozione umana”.

Uno “sviluppo rispettoso delle culture locali e dell’ambiente” come quello promosso da Paolo VI con l’enciclica Populorum progressio e messo in atto dai missionari. “Una logica che ora – ha concluso – dopo più di 40 anni appare l’unica in grado di far uscire i popoli africani dalla schiavitù della fame e delle malattie”.