Blitz. 40 commando britannici erano in Nigeria già da due settimane

Pubblicato il 10 Marzo 2012 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA

L'edificio dove sono stati detenuti i due ostaggi

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Nel blitz a Sokoto sono stati coinvolti una quarantina di uomini delle forze speciali britanniche che si trovavano già da due settimane in Nigeria. Secondo una ricostruzione del Daily Telegraph ottenuta da fonti dell’intelligenge e del governo, l’Sbs, Special Boat Service, composto quasi esclusivamente di Royal Marines, è sato scelto perche’ era l’unita’ in stand by per operazioni di antiterrorismo. L’Sbs si alterna con lo Special Air Service (Sas) ogni sei mesi.

Gli Sbs erano arrivati in Nigeria viaggiando in borghese su aerei civili, le armi e attrezzature spedite in grandi valige diplomatiche. Il loro comandante, scrive il Telegraph, aveva installato il posto di comando della task force presso l’ambasciata britannica a Lagos. Gli Sbs avevano accesso ad intercettazioni di cellulari ottenute dalle forze di intelligence nigeriane che avevano localizzato gli ostaggi a Sokoto, e di altri dati dal GCHQ, il servizio di ascolto dei servizi segreti britannici.

Avevano accesso anche a video della casa dove venivano detenuti Chris McManus e Franco Lamolinara ottenute da un aereo che aveva sorvolato la citta’. Le immagini venivano ritrasmesse al comando Sbs a Lagos e a Londra, sul monitor della sala del Cobra, il comitato di emergenza britannico. Dopo giorni di ascolto, secondo il giornale, giovedi si era aperta una ”finestra di opportunita”: le intercettazioni lasciavano capire che i terroristi stavano per spostarsi e poi avrebbero ucciso gli ostaggi.

Il direttore degli Sbs informo’ il capo delle Forze Speciali a Londra, un generale dell’Esercito e un amico personale del primo ministro David Cameron, che giudico’ che bisognava attaccare. Questo giudizio fu avallato da Cameron che alle 08,00 di Londra autorizzo’ il blitz.

Intercettazioni di cellulari avevano suggerito che una mossa dei sequestratori era imminente e la squadra degli Sbs e’ stata costretta a lanciare l’attacco in pieno giorno. ”Le loro richieste cambiavano continuamente”, ha detto una fonte dell’intelligence britannica: ”Volevano il rilascio di prigionieri da parte del governo nigeriano ma non riuscivano a decidere quali prigionieri fossero. Abbiamo intercettato telefonate che suggerivano che gli ostaggi stavano per essere spostati e uccisi”.

A Londra si e’ riunito il Cobra, il comitato per le emergenze presieduto da Cameron. Il Direttore delle Forze Speciali era in costante contatto con il comando degli Sbs e altre agenzie di intelligence incluso l’MI6. Il centro di ascolto del governo a Cheltenham ha passato la localizzazione degli ostaggi alle forze in Nigeria.

L’attacco, appoggiato da forze nigeriane, e’ scattato alle 10,00 ora di Londra. Pur avendo ucciso due terroristi gli Sbs non sono riusciti a impedire che McManus e Lamolinara fossero uccisi dai rapitori quando hanno capito che erano sotto atacco. Cameron, sempre secondo il Telegraph, avrebbe appreso a fine mattinata del fallimento del raid e avrebbe informato la famiglia di McManus. Il primo ministro ha informato il presidente del Consiglio Mario Monti, che non era stato preavvertito dell’operazione in corso.

Dopo l’inizio del raid delle forze speciali britanniche e nigeriane a Sokoto McManus e Lamolinara sono stati portati nel bagno del compound dai rapitori e uccisi a bruciapelo. Lo ha raccontato al Times una donna di nome Hauwa, la moglie 31enne di un custode che ha perso la vita nello scontro a fuoco. Hauwa potrebbe essere l’ultima persona, oltre ai rapitori che ha visto vivi di due ostaggi.

”Erano tutti nel salone del compound quando le mura sono state scosse da una esplosione, e due rapitori sono rimasti uccisi da proiettili entrati nella stanza”, ha raccontato la donna: ”Quando lo scontro a fuoco si è intensificato due rapitori hanno spinto gli ostaggi nel bagno. Ho sentito dei colpi e sono scappata. Non so come sono sopravvissuta”.