Brasile, Lula lascia a Dilma Rousseff l’ex guerrigliera rifatta

Pubblicato il 1 Gennaio 2011 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

Dilma Rousseff

Dilma Rousseff, l’ex guerrigliera uscita vincitrice dalle elezioni dello scorso ottobre, è dal primo gennaio la prima presidente donna del Brasile. Il suo passato di militante contro la dittatura militare brasiliana (1964-85), torturata in prigione per 22 giorni di seguito, la sua lotta vinta l’anno scorso contro un cancro linfatico, la sua grinta di ministra pragmatica, dal temperamento duro e esplosivo, l’hanno resa una “signora di ferro” alla Margaret Thatcher, ma con un orientamento decisamente di sinistra.

La Rousseff è nata 63 anni fa a Belo Horizonte da una famiglia agiata, con un padre bulgaro, poeta e ingegnere, che cambiò il cognome da Russev in Rousseff. Dalla sua infanzia le è rimasto il sogno di diventare ballerina classica e la fama di divoratrice di libri: sugli aerei che la portano in giro per tutto l’immenso Brasile, legge appartata il suo Dostoevsky e i classici della mitologia greca, ascoltando opere italiane in cuffia.

Negli Anni ’60 si era arruolata in un’organizzazione marxista che compì vere e proprie azioni di guerriglia, come il clamoroso furto della cassaforte di un ex governatore con dentro 2 milioni e mezzo di dollari. Arrestata a San Paolo nel gennaio del 1970 e sospettata di essere “la papessa dei guerriglieri”, uscì di prigione solo tre anni dopo.

A questo punto inizia una carriera politica che, attraverso vari incarichi economici a Porto Alegre, la porta nel 2001 a scegliere come partito il Pt (Partito dei Lavoratori) di Lula e nel 2003 a diventare ministro dell’Energia e miniere nel primo mandato dell’ex tornitore meccanico.

La Rousseff ha avuto grande successo con il programma ‘Luce per Tutti’ e ha guidato il paese verso le prime scoperte dei giganteschi giacimenti di petrolio, non senza (si dice) far piangere col suo stile stakanovista e intransigente il presidente della Petrobras, José Sergio Gabrielli.

Nominata braccio destro di Lula nel 2005 come ministro della Casa Civile (di fatto equivalente al primo ministro) e conclamata “madre del Pac” (il colossale programma di accelerazione della crescita brasiliana), è giunta nel febbraio di quest’anno alla nomination del “Partido dos Trabalhadores” come candidata ufficiale alla successione di Lula, arrivato al termine dei suoi due mandati.

Divorziata due volte, da qualche mese è diventata nonna di Gabriel, nato dalla sua unica figlia Paula. Lula la ammira da quando la vide la prima volta “col computerino sotto il braccio” e ne percepì subito la differenza dagli altri.

Buttatasi alle spalle la brutta avventura del tumore, che le ha fatto usare una parrucca per sette mesi, durante la campagna elettorale Dilma ha rinnovato la sua immagine con chirurgia plastica, lenti a contatto e una pettinatura firmata da Celso Kamura, re dei parrucchieri di San Paolo.

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