“Case & Chiesa”: il Vaticano vuole una gestione più limpida delle proprietà di Propaganda Fide

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA

papaDopo le dichiarazioni del capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che ha detto di aver ottenuto l’uso di una casa “in omaggio” grazie a Propaganda Fide, il Corriere della Sera ha pubblicato alcuni retroscena secondo cui i vertici del Vaticano starebbero pensando a una “ristrutturazione” al proprio interno.

In particolare, le alte sfere vaticane gradirebbero una migliore gestione dell’immenso patrimonio immobiliare in loro possesso. Vengono smentite con decisione voci di “commissariamento”, ma un cambio di guida nella gestione, che anche per l’opinione pubblica è percepita quantomeno opaca, non è più rinviabile.

Nell’occhio del ciclone sarebbe finito il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli ed ex prefetto di Propaganda Fide: Bertolaso ha fatto esplicitamente il suo nome, dicendo che è stato lui a “mettergli a disposizione” la casa di via Giulia nella quale ha soggiornato per un periodo.

Secondo le indiscrezioni raccolte dal Corriere, tra Sepe e Benedetto XVI i rapporti sarebbero incrinati già da un po’: nel 2006, alla scadenza del primo mandato presso Propaganda Fide, l’arcivescovo di Napoli fu allontanato dal pontefice, che non volle confermarlo per quell’incarico. Il papa avrebbe parlato di “gestione non esemplare” dei beni ecclesiastici.

Le proprietà nelle mani di Propaganda Fide costituiscono un patrimonio del valore di circa 9 miliardi di euro: è composto da beni (alcuni di proprietà e altri che provengono da donazioni secolari), che sono gestiti in perfetta autonomia dalla Congregazione.