Chi è Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco I (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 20:24| Aggiornato il 30 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

CITTÀ DEL VATICANO – Jorge Mario Bergoglio, il nuovo papa che ha scelto di chiamarsi Francesco I, è un gesuita e Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina), Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di Ordinario del proprio rito, è nato a Buenos Aires da genitori di origini piemontesi il 17 dicembre 1936. Sempre vicino alla gente di strada, è diventato sacerdote solo a 33 anni e ha fatto anche il buttafuori in un locale notturno. Ma già si parla di un lato oscuro del nuovo pontefice, vicende rimosse all’epoca della dittatura in Argentina.

Ha iniziato il suo pontificato con una battuta: “I nostri cardinali per scegliere il nuovo papa sono andati a prenderlo alla fine del mondo”. Poi ha recitato un padre nostro per il “vescovo emerito” Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI. Quindi ha concesso subito un’indulgenza plenaria. Guarda il video del suo primo discorso da Papa.

Al conclave del 2005 era stato battuto proprio da Ratzinger.

Ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ha avuto anche una fidanzatina, Amalia,  quando era ragazzino. E una fidanzata quando è cresciuto e andava a ballare il tango. Ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo San Josè di San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires.

Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia presso la Facoltà di Teologia del collegio massimo San Josè, di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probandato ad Alcala de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione perpetua. è stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), professore presso la Facolta’ di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è stato eletto Provinciale dell’Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni.

Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore spirituale e confessore.

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ha ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Lujan, Monsignor Emilio Oge’novich.

Il 3 giugno 1997 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino. È autore dei libri: Meditaciones para religiosos del 1982, Reflexiones sobre la vida apostolica del 1986 e Reflexiones de esperanza del 1992. È Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un Ordinario del loro rito. Gran Cancelliere dell’Università Cattolica Argentina. Relatore Generale aggiunto alla 10/a Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001). Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato Presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Dal Beato Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.

In linea col nome che ha scelto per il suo pontificato, Bergoglio vive poveramente, cena solo con un frutto e una tazza di tè, va a letto massimo alle 21.30 per poi svegliarsi alle 4.30.