Cina. Due giovani tibetani si immolano col fuoco contro Pechino
SICHUAN, CINA – Due giovani tibetani con meno di 20 anni si sono dati fuoco nella remota zona del sudovest cinese in segno di protesta contro la politica di Pechino in Tibet e almeno uno dei due è morto. Non si hanno notize della sorte dell’altro, secondo quanto informa il gruppo di pressione Free Tibet.
A quanto riferisce il New York Times, Free Tibet ha fatto sapere che nella regione, chiamata in tibetano Aba o Ngagba, ”sono in molti ad essere pronti ad immolarsi col fuoco per protesta”.
Le ultime immolazioni denunciate dal gruppo portano a sette il numero dei tibetani che si sono dati fuoco nella provincia di Sichuan dallo scorso marzo. Quasi tutti i precedenti atti del genere sono stati compiuti da monaci del monastero di Kirti, una irrequieta istituzione religiosa che partecipò in pieno alle proteste anti-cinesi del 2008.
Free Tibet ha reso noto che i due giovani, identificati come Choepek, 19 anni, e Khayang, 18 anni, si sono immolati a mezzogiorno. Choepel è morto sul posto, mentre non si hanno notizie di Khayang. Entrambi, che al momento dell’immolazione vestivano abiti civili, erano stati monaci al monastero di Kirti. Per ragioni non chiare, Choepel era stato espulso dal monastero a marzo, dopo la prima immolazione. Secondo Free Tibet Khayang aveva lasciato il monastero di sua spontanea volontà, dopo che suo zio era stato tra le 20 vittime della repressione cinese nei disordini del 2008. I media cinesi hanno ignorato le due immolazioni.
Free Tibet, che si trova a Londra, si sforza di rendere pubblica quella che considera la brutale soppressione dell’autonomia del Tibet, l’ex-regno himalayano che la Cina considera parte del suo territorio, assieme alle province cinesi abitate in maggioranza da tibetani. Stephanie Bridgen, direttrice di Free Tibet, ha dichiarato che i tibetani diffondono le notizie delle immolazioni tramite i resoconti dei locali e internet, al rischio di severe ritorsioni da parte delle locali autorità cinesi che vietano questo tipo di informazioni. ”Ma i tibetani – ha affermato in un comunicato – sono intenzionati a che queste immolazioni non passino inosservate”.
La situazione politica in Tibet è un argomento spinoso in Cina, che occupa il Paese dal 1950 e considera il Dalai Lama, leader spirituale dei tibetani e Nobel per la Pace, un agitatore sovversivo. Il Dalai Lama ha ripetutamente detto che non auspica l’indipendenza del Tibet bensì una forma di autogoverno. Ma la sua enorme popolarità tra i tibetani fa infuriare Pechino.