Conclave, Ratzinger a Castel Gandolfo che fa? “Guarda la fumata nera in tv”

Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 15:29| Aggiornato il 28 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Da quando la stufa della Cappella Sistina ha cominciato a mandare segnali di fumo al mondo, gli occhi sono tutti puntati su San Pietro. Ma è lecito domandarsi, l’altro papa, quello di Castel Gandolfo, il papa emerito, che fa? Guarda quel comignolo fumare in tv: lo racconta Paolo Griseri sul quotidiano la Repubblica, raccogliendo gli umori nella piazza antistante la villa di Castel Gandolfo.

Papa Ratzinger è come se non ci fosse: a ricordare la sua presenza c’è solo un santino, una fotografia, fatta filtrare da Padre Georg, che Don Pietro Diletti sta distribuendo ai fedeli, molti meno di quelli che affollano Piazza San Pietro. Nella stanza al terzo piano del Palazzo pontificio Ratzinger osserva in silenzio che la Storia si compia. E’ la prima volta nella storia dell’umanità che un Papa può osservare in diretta l’elezione del suo successore. Don Pietro Diletti, parroco del papa emerito, racconta che Benedetto XVI “ha trascorso questi giorni in serenità”. Ha letto i giornali, visto la tv, seguito le polemiche precedenti il Conclave, sulla Curia, sullo Ior… quasi un normale pensionato, avvolto nel regale silenzio del Vaticano II, come soleva chiamare la residenza estiva papa Giovanni Paolo II.

Lo ha raccontato anche il direttore della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi: “Benedetto XI segue con molta attenzione e partecipazione le fasi del Conclave.  Anche ieri, il Papa emerito ha seguito la messa in Basilica per l’elezione del Pontefice e tutte le fasi trasmesse in tv della processione dei cardinali e l”Extra Omnes'”.

E mentre i cardinali giurano, pregano e votano sotto il Giudizio Universale di Michelangelo, Ratzinger attende paziente l’arrivo del suo successore al quale ha intenzione di “fare un atto di sottomissione“. A Pasqua i due papi potrebbero incontrarsi proprio a Castel Gandolfo: è tradizione, infatti, che il pontefice lasci Roma e si trasferisca nella residenza estiva al termine delle celebrazioni del giorno della Resurrezione. Domenica 31 marzo, insomma, è l’occasione giusta per quell’atto di sottomissione. Ma a giudicare dal fumo nero di piazza San Pietro, la Pasqua è ancora lontana