Vittoria di Obama, i repubblicani accettano sgravi fiscali su stipendi

Pubblicato il 23 Dicembre 2011 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – La lunga impasse in Congresso sull’estensione per due mesi degli sgravi fiscali sugli stipendi si è sbloccata e il presidente Barack Obama tira un sospiro di sollievo per vari motivi: per esempio non sara’ costretto a scegliere se trascorrere o meno le proprie vacanze natalizie con la famiglia.

In caso di mancato accordo, Obama si sarebbe trovato di fronte a un insidioso bivio: andare alle Hawaii dove gia’ si trova la famiglia ed essere sommerso dalle critiche, che si sarebbero andate a sommare alle polemiche gia’ in atto sul costo della vacanza presidenziale (4 milioni di dollari).

Se avesse deciso invece di restare a Washington e un accordo con i repubblicani non fosse stato raggiunto, sarebbe stato criticato per mancanza di leadership politica e avrebbe subito un duro colpo per la sua cammpagna elettorale. Obama sarebbe dovuto partire lo scorso weekend per le Hawaii ma ha rimandato la partenza per seguire il dibattito in Congresso. In ogni caso, nessuna comunicazione ufficiale e’ finora giunta sui suoi spostamenti.

In Congresso è stato raggiunto un accordo con i riluttanti repubblicani che hanno ceduto alle pressioni del loro stesso partito oltrechè a quelle, intense, di Obama, che aveva chiesto l’accordo per scongiurare, nel bel mezzo della crisi, l’aumento delle tasse per 160 milioni di americani dal primo gennaio. Dal braccio di ferro escono penalizzati i repubblicani, e lo speaker della Camera, John Boehner, che chiude una delle settimane piu’ difficili nel suo ruolo.

L’iniziale mancata approvazione dell’estensione degli sgravi e’ costata a Boehner e ai repubblicani molte critiche, che si sono andate a sommare a quelle gia’ in atto sull’atteggiamento del partito, piu’ favorevole a sgravi per i piu’ ricchi invece che per la classe media. Il braccio di ferro in Congresso ha ricordato l’impasse della scorsa estate sull’aumento del tetto del debito e spinge alcuni osservatori a ventilare l’ipotesi di un nuovo downgrade degli Stati Uniti. Il dibattito dell’estate e’ infatti costato agli Stati Uniti la tripla A, con Standard & Poor’s che, per la prima volta, l’ha negata al Paese.

Obama, che può dirsi vincitore con i suoi democratici in questa ennesima battaglia con i repubblicani, ha giudicato l’accordo molto importante. ”E’ una buona notizia, proprio in tempo per la stagione delle feste”, ha osservato in un comunicato, ed ha aggiunto: ”Questa è la cosa giusta da fare per aiutare le nostre famiglie, dare una spinta all’economia e creare nuovi posti di lavoro. Questi sono soldi veri che effettueranno una vera differenza nella vita della gente”.

Facendo buon viso a cattivo gioco, e sempre con gli occhi puntati su tutto quello che può influenzare la campagna elettorale, anche lo speaker della Camera ha detto che l’accordo aiuterà l’economia. Ma questo è solo l’inizio della lotta sugli sgravi fiscali. Il raggiunto accordo prevede infatti l’immediato avvio di trattative al fine di prolungarli per un anno.