Corea del Nord, la tensione nucleare avvicina Usa e Cina

Pubblicato il 8 Aprile 2013 - 12:42| Aggiornato il 23 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – La tensione innescata dalle minacce nucleari della Corea del Nord fa bene alle relazioni tra Stati Uniti e Cina. L’amministrazione Obama, sottolinea il New York Times, sta facendo pressione sul nuovo presidente di Pechino, Xi Jinping, per fargli prendere le distanze dal regime di Pyongyang.

Ma qualche passo in questa direzione si è già visto. Con l’escalation delle minacce di Kim Jong-un verso Seul e Washington, Pechino è rimasta sorprendentemente in silenzio, tradendo una certa insolita irritazione verso il governo della Corea del Nord, suo tradizionale alleato. Le cosa non è sfuggita alla Casa Bianca, che ha rafforzato il pressing inviando in Cina una serie di stretti collaboratori del presidente Barack Obama. Il presidente americano incontrerà Xi Jinping a settembre, ma ha già parlato con lui al telefono poco dopo la sua elezione.

Secondo Tom Donilon, consigliere del presidente per la sicurezza nazionale, ”si tratta di un importante primo esercizio tra Stati Uniti e Cina. Primo per quanto riguarda Xi Jinping (presidente solo dal 14 marzo scorso) e primo per quanto riguarda il secondo mandato del presidente Obama”.

Pechino non ha nemmeno reagito al dispiegamento da parte degli Stati Uniti di navi e aerei da guerra nella regione, e in maniera sorprendentemente veloce ha sottoscritto le nuove sanzioni imposte il mese scorso dalle Nazioni Unite a Pyongyang. Resta da vedere la volontà cinese di applicarle con efficacia, le sanzioni. Ma tutto fa pensare, sostiene Donilon, che la posizione della Cina riguardo alla Corea del Nord si stia ”evolvendo”.

Sulla base degli incontri avuto finora, funzionari dell’amministrazione hanno affermato di ritenere che il presidente Xi abbia un approccio verso Pyongyang più pragmatico di quello del suo predecessore, Hu Jintao. Soprattutto perché il mese scorso Xi ha parlato al telefono con la nuova presidentessa sudcoreana Park Geun-hye, alla quale ha detto quanto la Cina apprezzi le sue relazioni con la Corea del Sud, e ha offerto assistenza nella ”riconciliazione e cooperazione”. Mentre Kim Jong-un ha avuto ben pochi contatti con gli alti dirigenti di Pechino.