Corte suprema Usa. Obama sceglie il nuovo giudice: Elena Kagan, donna, ebrea

Pubblicato il 10 Maggio 2010 - 07:53 OLTRE 6 MESI FA

Elena Kagan

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso di nominare come giudice della Corte Suprema una donna, Elena Kagan. Secondo il New York Times, Obama darà l’annuncio lunedì mattina alle 10 ora di Washington, le 16 in Italia.

Kagan è la seconda nomina fatta da Obama alla Corte suprema e ancora una volta la scelta è stata di una donna. Non si può dire che Obama non stia attento a quel che piace ai giornali e all’opinione pubblica qualificata e di sinistra, con un occhio agli equilibri razziali. Dopo la prima giudice, che è “latina”, Sonya Sotomayor,  ora tocca a Kagan, 50 anni, ebrea, nata a New York, stimatissima giurista.

Kagan deve sostituire il giudice John Paul Stevens, ritiratosi per motivi d’età. Con lei, dopo la ratifica della nomina da parte del Senato, il club dei nove sarà composto per la prima volta nella storia da ben tre donne e non ci sarà alcun giudice protestante, solo ebrei e cattolici.

Non è la prima volta che Obama indica Kagan, considerata democratica moderata. Lo fece già pochi giorni dopo il suo insediamento ala Casa Bianca quando la nominò silicitor general, praticamente il giudice che rappresenta il governo davanti alla Corte. Anche quella volta stabilì un record, essendo la prima donna a ricoprire quel ruolo. Elena Kagan ha un curriculum di tutto rispetto. Si è laureata prima a Princeton (la stessa Università di Michelle Obama), poi ad Harvard (dove si è laureato Barack Obama), quindi è stata docente di Legge all’Università di Chicago, poi è stata la prima donna “dean”, presidente, della Harvard Law School e, dal 1995 al 1999, ha lavorato come assistente legale per la Casa Bianca sotto l’amministrazione Clinton.

Per la sua tendenza democratica moderata nei giorni scorsi l’ipotesi della sua nomina ha sollevato critiche sia dall’ala sinistra dei democratici, sia dall’ala destra dei repubblicani.

Importante difetto che il New York Times rivela nella Kagan è la scarsa esperienza come giudice, ma la Corte suprema è ben più di un tribunale, è un organo dove la giustizia diventa politica suprema: la storia degli ultimi cinquant’anni è segnata dalle scelte della Corte.

Anche il penultimo presidente, George Bush, diventò tale, sconfiggendo il democratico Al Gore, grazie a una decisione della Corte, tutta politica e con 5 voti a favore e 4 contrari, sui voti provenienti dalla Florida, probabilmente taroccati.