Crac Viaggi del Ventaglio, Frattini: “Serve un fondo nazionale di garanzia per i turisti”

Pubblicato il 19 Luglio 2010 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

Nessun cliente de I viaggi del Ventaglio, il tour operator dichiarato fallito dal Tribunale di Milano, ha avanzato richieste di assistenza. Al momento dunque, nessun turista italiano e’ rimasto ‘in panne’ all’estero. Ma il caso I Viaggi del Ventaglio, dopo aver messo sul piede di guerra le associazioni dei consumatori (che si sono scagliate contro la societa’ colpevole, a loro dire, di non aver avvertito la clientela sul sito e di aver anzi mantenuto in home page offerte e promozioni) e dopo aver ‘mosso’ la Consob (che ieri ha ricordato come la societa’ fosse dal 2005 nella sia black list), ha fatto scendere in campo anche il Ministero degli Affari Esteri.

Pronta a raccogliere richieste di assistenza da parte di italiani bloccati all’estero a causa del crack del tour operator, la Farnesina ha infatti richiamato l’attenzione su ”l’urgenza di istituire, con apposito provvedimento di legge, un fondo nazionale di garanzia per i viaggiatori”. Si tratta – spiega il Ministero – di una proposta di legge ”piu’ volte presentata su iniziativa del ministro Franco Frattini che ha l’obiettivo di istituire un meccanismo che, dietro il versamento di un contributo minimo, intorno ai 50 centesimi, a carico di ciascun viaggiatore all’atto dell’acquisto di un pacchetto turistico, consentirebbe di prestare un’efficace assistenza, fino anche al rimpatrio, dei turisti vittime dei fallimenti di operatori del settore”.

Secondo la stime delle associazioni del settore, con un contributo di 50 cent su pacchetti e viaggi venduti, si potrebbe arrivare a risorse per circa 50 milioni annui, al posto dei 300-400 mila euro all’anno attualmente a disposizione per aiutare i viaggiatori italiani alle prese con questo genere di difficoltà. Molto critico in proposito il Pd, che è intervenuto sulla questione con Antonio Lirosi, responsabile consumatori e Armando Cirillo, responsabile turismo. Il Fondo pubblico – affermano – ”e’ a secco”. E chiedono: ”a cosa serve il ministro del Turismo se le risorse disponibili sul Fondo nazionale per gli indennizzi dei turisti truffati ammontano soltanto a 248.000 mila euro, cioé spiccioli rispetto alle necessita’? Evidentemente il ministro è soltanto interessato a realizzare spot milionari per Magic Italy e a continuare a spendere per il costosissimo portale Italia.it (circa 30 milioni di euro stanziati nel bilancio pluriennale)”.

Il Codacons invece, annunciando un’azione di danno, se la prende con l’Astoi, l’associazione dei tour operator, colpevole di aver detto che ”la situazione era abbastanza prevedibile” e di non aver ”avvertito, tramite le associazioni dei consumatori, del rischio che si correva a prenotare con quella societa”’. Sul caso infine e’ intervenuto anche l’Osservatorio Sociale che, attraverso il suo presidente, Luigi Camilloni, ha auspicato ”l’intervento del Governo affinche’ solleciti Invitalia al salvataggio e alla ristrutturazione di questo importante tour operator a livello internazionale”.