Usa, dopo caso Goldman Obama spinge: “Regole certe a Wall Street”

Pubblicato il 17 Aprile 2010 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Usa Barack Obama

Dopo le accuse di frode a Goldman Sachs il presidente Usa, Barack Obama, fa pressing sul Congresso. Servono regole certe a Wall Street, parola del leader della Casa Bianca, per proteggere l’americano della strada dagli eccessi dell’industria finanziaria.

Il prezzo dell’inazione – ha detto Obama nel discorso del sabato alla nazione – è una nuova crisi: «Il paese non se lo può permettere». La Sec, che ha messo Goldman sul banco degli imputati per una frode su prodotti derivati legati ai mutui subprime, ha negato che la sua azione sia legata alla politica, anche se è vero che lo scandalo della banca d’affari porta acqua al mulino della Casa Bianca.

Sono settimane che Obama si batte per sbloccare in Senato l’iter della riforma, secondo punto nell’agenda presidenziale dopo il varo a fine marzo del piano sanità. «Renderemo Wall Street responsabile, ma ogni giorno in cui non agiamo lo stesso sistema che ha portato ai salvataggi delle banche resta in piedi con esattamente le stesse scappatoie e gli stessi identici rischi», ha detto Obama accusando di cinismo l’opposizione repubblicana e proclamando che «in un modo o nell’altro andremo avanti».

Al presidente ha fatto subito eco il capo dei democratici al Senato Harry Reid: «Ecco perché dobbiamo approvare una riforma forte quest’anno». Le nuove regole – e in particolare per la prima volta le nuove norme di controllo sui derivati – sono attualmente allo studio della Commissione Finanze del Senato guidata dal democratico Chris Dodd: «Non dobbiamo aspettare l’esito del caso Goldman per sapere che la natura opaca di questi prodotti non regolati ha dato fuoco alla crisi finanziaria», ha detto il senatore.

Dopo l’annuncio dela Sec, Obama ha minacciato il veto se la legge non includerà le regole per i derivati. Il problema per la Casa Bianca è che finora gli stessi democratici non sono stati d’accordo su fin dove arrivare. Poche ore dopo la denuncia della Sec la senatrice democratica Blanche Lincoln ha presentato una proposta di legge per privare Goldman e altre banche di varie garanzie federali se decidono di continuare a scambiare derivati: «Le istituzioni finanziarie devono decidere se vogliono essere banche o se vogliono entrare in rischiose manovre finanziarie come quelle che hanno portato al crollo di Aig», ha detto la Lincoln la cui proposta è stata giudicata troppo radicale dalla Casa Bianca. I repubblicani sono invece compatti contro la legge e hanno i numeri (41 senatori) per montare manovre ostruzionistiche.