Crisi, Obama: “Basta giocare, è tempo di agire”

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 00:02 OLTRE 6 MESI FA

Striglia il Congresso e bacchetta i repubblicani: ”Gli Stati Uniti non hanno più tempo per giocare sull’economia”. “Ora – afferma il presidente americano Barack Obama – è il momento di agire per concedere alla classe media e alle piccole e medie imprese gli aiuti necessari”.

Obama si rivolge in particolare ai repubblicani, accusati di tenere i tagli delle tasse della classe media ostaggio: “Vogliono tenerli fermi fino a quando non otterranno una riduzione delle tasse per gli americani più abbienti, che rappresentano il 2% del totale. Non ce lo possiamo permettere”. Per sostenere l’economia e favorire la crescita, tutelando allo stesso tempo l’occupazione, gli Stati Uniti si rivolgono alla Wto presso la quale sollevano due nuovi casi relativi alla Cina. Il primo riguarda le misure antidumping decise da Pechino sull’acciaio americano e l’altro l’industria dei servizi finanziari.

”Siamo preoccupati perché temiamo che la Cina possa infrangere gli impegni commerciali nei confronti degli Stati Uniti e di altre partner della Wto, favorendo le proprie società finanziarie attraverso l’esclusione delle aziende finanziarie americane e manipolando per limitare in modo non corretto le esportazioni di acciaio statunitense”, spiega Ron Kirk, rappresentante americano per il commercio con l’estero, precisando che l’iniziativa sui dazi sull’acciaio punta a tutelare io lavoratori dell’industria siderurgica americana. E il ricorso alla Wto arriva mentre in Congresso si dibatte su come agire contro la politica valutaria cinese: se da un lato i membri di Camera e Senato sono in linea di principio tutti d’accordo sulla scorrettezza della Cina per lo yuan, dall’altro le divergenze sono ampie sui rimedi da adottare.

Il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha ribadito oggi il proprio sostegno per uno yuan più forte. Secondo gli analisti la Cina stessa godrebbe di ampi benefici nel caso di un apprezzamento dello yuan, in quanto si troverebbe ad avere uno strumento in più per combattere l’inflazione. Fra i democratici Sander Levin ritiene che gli Usa dovrebbero far ricorso alla Wto sulla politica della Cina per lo yuan.

Levin ricorre, nel corso di un’audizione, a parole dure anche contro l’intervento del Giappone sulla yen, definendola una mossa che ”disturba profondamente”. Il Tesoro americano e il Fondo Monetario Internaizonale (Fmi) – riporta l’Afp – non commentano l’iniziativa di Tokyo. La potente lobby dell’auto americana la critica e invita il governo statunitense a ”condannarla in quanto destabilizza il delicato equilibrio della cooperazione internazionale”.