Usa. Cura anti-crisi di Obama: raddoppiare le esportazioni in 5 anni

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama

Gli Stati Uniti guardano in alto contro la crisi e puntano a raddoppiare le esportazioni nei prossimi cinque anni. Chiedendo una mano al settore privato per raggiungere il target, il presidente americano Barack Obama mostra, dati alla mano, i progressi finora ottenuti nell’export e come il settore, al pari dei consumi, ha sostenuto la nascente ripresa economica e l’occupazione. Nei primi 4 mesi dell’anno – osserva Obama – le esportazioni sono aumentate del 17%.

Per centrare l’obiettivo di raddoppiare l’export in cinque anni, gli Usa devono registrare un aumento delle vendite all’estero del 15% medio annuo. In base alle stime del consiglio degli advisor economici della Casa Bianca l’aumento dell’export, negli ultimi nove mesi, ha contribuito a un punto percentuale di pil.

”L’aumento delle esportazioni americane rafforza la nostra crescita economica e sostiene l’occupazione. E’ per questo – spiega Obama – che durante il discorso sullo Stato dell’Unione in gennaio ho fissato l’obiettivo di raddoppiare le esportazioni in cinque anni. Da quel momento l’amministrazione ha lavorato” su vari fronti, quali quello di un aumento dei finanziamenti alle esportazioni. La Export-Import Bank – secondo i dati forniti dalla Casa Bianca – ha raddoppiato nel corso della prima metà dell’anno fiscale 2010 i prestiti accordati a quota 13,2 miliardi di dollari. Risorse che sono servite alla creazione di 11.000 posti di lavoro.

Gli Stati Uniti combatteranno per assicurare che gli esportatori a stelle e strisce possano competere alla pari nel commercio mondiale. Definendo la Cina un mercato chiave per gli Usa, Obama ribadisce il proprio apprezzamento per la decisione della Cina “di consentire alla propria valuta di apprezzarsi in risposta alla forze del mercato”.

Con i consumi interni al rallentatore, le esportazioni giocano un ruolo importante a sostegno della ripresa e dell’economia americana che e’ ”cresciuta per tre trimestri consecutivi, con il settore privato che ha creato, nella prima metà del 2010, circa 600.000 posti di lavoro, a fronte dei 3,7 milioni persi nei primi sei mesi dello scorso anno – aggiunge Obama -. Nonostante le incertezze che si traducono in alti e bassi sul mercati, l’America si muove in avanti”.

“Abbiamo molto lavoro da fare per favorire la crescita dell’occupazione e far andare avanti la ripresa”. Impegnandosi a una riduzione del dbeito, Obama si sofferma anche sulla riforma di Wall Street. “In assenza di una forte supervisione, le aziende responsabili sono costrette a competere con quelle senza scrupoli, che sono libere da ogni restrizione sulla loro attività, che si sono approfittate delle famiglie della classe media e che, come abbiamo visto, hanno minacciato di far affondare l’intero sistema finanziario. E questa è una delle ragioni per cui abbiamo perseguito la riforma di Wall Street”.