Crisi Usa: stallo sul tetto del debito. Borse europee in affanno

Pubblicato il 27 Luglio 2011 - 00:45 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, 27 LUG – L’appello del presidente Barack Obama per un compromesso sull’aumento del tetto del debito cade nel vuoto in Congresso, con i partiti che continuano a duellare. Ma viene recepito dagli americani che, in massa, intasano le linee della Camera per esercitare quella pressione sugli eletti che Obama ha chiesto nel discorso alla nazione.

Lo spettro del default si fa sempre piu’ reale, e secondo il segretraio al Tesoro Timothy Geithner, va rimosso dall’economia. I mercati continuano a restare calmi benche’ preoccupati per il possibile downgrade, ma dietro le quinte si preparano al peggio: alla scadenza del 2 agosto mancano 7 giorni e – avverte la Casa Bianca – in quella data il Tesoro esaurira’ le opzioni a sua disposizione per pagare i conti.

Un default sarebbe – evidenzia la Casa Bianca – un ”cataclisma” sull’economia, ma i repubblicani non cedono e lo speaker della Camera, John Boehner, lancia la sfida: ”Abbiamo i voti alla Camera e in Senato per far passare” il piano su un aumento del tetto del debito in due fasi. Una misura alla quale la Casa Bianca si oppone fermamente e sulla quale ”minaccia il veto”: se la ricetta Boehner fosse approvata in Congresso e arrivasse al presidente per la firma, Obama opporrebbe il proprio no e rischierebbe di trovarsi sulla spalle la responsabilita’ di un default.

Obama e’ in contatto con il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, per valutare l’impatto di un default e l’amministrazione starebbe – secondo quanto riportato da Fox – cercando di rassicurare le banche che avrebbero iniziato a ridurre la loro esposizione ai titoli di stato americani.

”L’amministrazione si oppone fermamente al passaggio alla camera” del piano dei repubblicani: ”se la misura arrivasse al presidente, i suoi advisor gli raccomanderebbero di opporre il veto”, afferma la Casa Bianca. Boehner ostenta sicurezza ma i numeri non sembrerebbero con lui: un gruppo di repubblicani alla camera non crede che ci siano abbastanza voti neanche per il passaggio alla camera stessa, anche se alcuni democratici non si oppongono alla misura. A guidare l’opposizione interna ai repubblicani e’ Jim Jordan, contraria anche la leader dei Tea Party e candidata alle elezioni 2012 Michelle Bachmann.

Il piano Boehner punta a un taglio del deficit di 3.000 miliardi di dollari in 10 anni e un aumento del tetto del debito in due fasi. La misura del leader dei democratici in Senato, Harry Reid, punta a un aumento del tetto del debito da 2.700 miliardi di dollari che copra i bisogni finanziari fino alla fine del 2012 e un taglio delle spese della stessa entita’. L’agenzia internazionale di rating Standard & Poor’s non commenta i piani.

L’empasse che si e’ creata sull’aumento del tetto del debito e’ ”pericolosa” afferma Obama. Senza una soluzione si rischia ”una profonda crisi economica causata interamente da Washington”, e un default ”avventato e irresponsabile”. Obama e’ fiducioso, un compromesso si raggiungera’ anche se ora le parti sono divise e un accordo appare lontano.

Secondo il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, gli Stati Uniti devono risolvere ”immediatamente” lo stallo politico sull’aumento del tetto del debito perche’ non raggiungere una soluzione avrebbe un forte impatto su tutta l’economia mondiale.

BORSE i principali indici europei, dopo due sedute negative, partono in rosso anche mercoledì. Parigi e perde lo 0,59% a 3.765 punti, mentre a Londra l’indice Ftse segna una flessione dello 0,44% a 5.903 punti. In rosso anche Francoforte (-0,45%) e Amsterdam (-0,28%). Avvio in calo anche a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib in flessione dello 0,87% a 18.863 punti. Banche ancora nel mirino. Nei primi minuti di contrattazioni, Intesa Sanpaolo lascia sul campo il 3% e Unicredit il 2,74%. Più contenuto il calo di Mps (-1,24%), Bpm (-2,11%) e Banco Popolare (-1,67%), mentre Mediobanca cede lo 0,61% e Generali l’1,08%