Cuba: Granma, le aggressioni americane finiranno come alla Baia dei Porci

Pubblicato il 12 Aprile 2010 - 17:03 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente di Cuba Raul Castro

“Ogni nuova aggressione a Cuba dell’imperialismo americano e dei suoi alleati avrà come risposta un nuovo sbarco nella Baia dei Porci”: è quanto scritto oggi dal giornale governativo di L’Avana Granma.

La dirigenza politica di Cuba ritiene che gli Stati Uniti e l’Unione Europea abbiano avviato una “campagna mediatica” contro l’isola in seguito allo  sciopero della fame da parte di alcuni dissidenti detenuti in carcere, uno dei quali è morto a febbraio. E attraverso l’articolo, i leader cubani hanno ribadito che “sono inutili il ricatto e le pressioni di coloro che da fuori vogliono, attraverso le bugie, distruggere la Rivoluzione cubana, esempio di autorità morale nel mondo”.

Per questo motivo, nell’intervento su Granma, il riferimento all’evento del 17 aprile del 1961: quel giorno circa 1500 esiliati cubani, addestrati dagli americani, sbarcarono nella Playa Giron (Baia dei Porci), 180 km a sudest dell’Avana, allo scopo di rovesciare il governo di Fidel Castro. Gli invasori furono sconfitti dopo 72 ore di combattimenti.

Lo scorso 4 aprile il presidente Raul Castro ha avvertito che Cuba “non cederà mai al ricatto di nessun Paese” e che l’isola “preferisce sparire, come abbiamo dimostrato nel 1962”, durante la Crisi dei Missili, piuttosto che essere sconfitta.