Cuba, le riforme di Raoul: dalle case ai viaggi
BUENOS AIRES, 3 NOV – Con il disco verde alla compravendita di auto e di case cominciano a concretizzarsi le liberalizzazioni che il Partito Comunista cubano aveva annunciato dopo il congresso di aprile.
La prima esclamazione di meraviglia il regime guidato da Raul Castro l’aveva strappata nel maggio scorso, quando aveva parlato di una nuova politica migratoria, in virtu’ della quale anche i cubani sarebbero potuti andare all’estero per turismo. Anche se, di fatto, uscire dal paese costa circa 350 dollari, un prezzo che in molti sull’isola non possono permettersi.
In tutto, comunque, si contano oltre 300 riforme, che hanno anche lo scopo di rafforzare il progetto socialista sull’isola. Tra queste si segnalano la concessione a 130 mila contadini di terre prima gestite dallo stato e gli incentivi alle iniziative private con mutui e agevolazioni per i nuovi piccoli imprenditori.
Ma c’é anche la volonta’ di procedere verso una diminuzione del pubblico impiego e la graduale eliminazione della ”libreta”, la tessera di razionamento. Provvedimento che tuttavia potrebbe avere come conseguenza un aumento dei prezzi. Inoltre é stata annunciata la storica decisione – non ancora applicata – di imporre un limite di due mandati consecutivi per le cariche politiche e statali.
Ma i dissidenti sono molto scettici rispetto a quanto sta avvenendo. Sembrano ”novita’ assai timide”, secondo Oscar Espinosa Chepe, economista, ex detenuto che faceva parte del gruppo dei 75 prigionieri politici arrestati nel 2003, poi liberato per motivi di salute.
Secondo Espinosa, anche l’autorizzazione della compravendita di case e auto va considerata di portata limitata. ”Il problema vero – osserva – é infatti che non ci sono abbastanza case per tutta la popolazione”. E, soprattutto, in pochi potranno permettersi di comprarle.