Cuba in crisi, al via le licenze per 250 piccole imprese private

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 23:33 OLTRE 6 MESI FA

Raul Castro

Il governo di Raul Castro cerca di fare fronte ad una grave crisi economica che attanaglia Cuba varando una grande riforma che comprende il taglio di mezzo milione di lavoratori statali, la consegna di licenze per aprire piccole imprese private e l’imposizione di una ”cultura delle tasse” mai esistita nel Paese.

Lo Stato prevede di consegnare 250 licenze in 178 settori per cercare di ricollocare il mezzo milione di lavoratori statali che saranno licenziati entro marzo 2011.

A Cuba dallo Stato dipende l’85% della forza lavoro. Ci sono circa 143 mila licenze di piccoli lavoratori privati (su una popolazione di 11 milioni), un tipo di lavoro creato negli anni Novanta a Cuba a seguito della crisi economica innescata dal crollo dell’Urss, da cui dipendeva economicamente l’isola caraibica. Molte persone si sono recate oggi nell’ufficio di Silva per chiedere informazione o presentare le richieste.

Armando, 30 anni, lavoratore nel settore del turismo, e Eduardo, 37, cuoco in un ristorante, hanno chiesto informazione per aprire un fast food. ”Lo vorrei fare nell’ingresso del mio appartamento del Vedado. Vorrei che fosse una piccola impresa con quattro lavoratori. Mi hanno detto che ci vorranno cinque giorni dalla consegna dei documenti richiesti”, ha detto Armando all’ANSA. Molte delle attività per le quali si offre la possibilità di avere una licenza e, per la prima volta, di creare una piccola impresa, esistono da anni in maniera illegale e ”non si può garantire che tutte diventeranno legali”, avvertono Pavel Vidal e Omar Everleny, ricercatori del Centro de estudios de la economia cubana.

Vidal e Everleny chiedono più opportunità e più stimoli economici per i privati, come un commercio all’ingrosso dei materiali fino ad ora inesistente. E comunque non credono che l’iniziativa privata riuscirà ad assorbire entro un’anno il mezzo milione di lavoratori statali licenziati.

I piccoli imprenditori dovranno pagare una nuova tassa tra il 25 e il 50% di quanto dichiarato a fine anno. Non dovranno pagare tasse quelli che guadagneranno meno di circa 150 euro al mese. Lo stipendio medio è adesso di circa 20 dollari mensili (quasi 15 euro). Ci saranno anche tasse del 10% sulle vendite e del 25% di contributi previdenziali. I nuovi piccoli imprenditori dovranno pagare tasse per i loro lavoratori e anche una tassa del 10% per l’affitto di case, garage o locali per le loro imprese.