Cuba, Raul Castro: “Limitiamo a 10 anni i mandati politici”

Pubblicato il 17 Aprile 2011 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
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Raul Castro parla a L'Avana

L’AVANA (CUBA) – Il presidente Raul Castro ha lanciato un appello nell’apertura del VI Congresso del Partito comunista di Cuba (Pcc) a trovare i successori della generazione storica entro cinque anni, proponendo allo stesso tempo di limitare a dieci anni i mandati politici.

Castro ha annunciato che “sono in preparazione” le leggi che permetteranno ai cubani la compravendita di case – legalmente sono solo possibili gli scambi – e di macchine – solo possibile per quelle di prima del 1959 -, l’ampliamento del limite delle terre incolte che si consegnano in usufrutto ai piccoli contadini e la consegna di prestami ai nuovi piccoli imprenditori. Raul, 79 anni, ha riconosciuto che “nonostante diversi tentativi per promuovere dei giovani a cariche principali” – giovani come Felipe Pere Roque e Carlos Lage sono stati rimossi dal governo nel 2009 – la Rivoluzione non ha dei “sostituti preparati e con esperienza” per la direzione del partito, lo stato e il governo.

Allo stesso tempo ha dichiarato che “é consigliabile limitare ad un massimo di due periodi consecutivi di cinque anni gli incarichi politici e statali fondamentali”. Raul ha sostituito nel 2006 Fidel Castro, 84 anni, il quale è stato presidente del paese dal 1959. Il congresso è stato inaugurato senza Fidel, il quale ha detto il mese scorso di aver rinunciato all’incarico da primo segretario del partito anche se non lo aveva detto quando ha ceduto definitivamente il potere a Raul, secondo segretario del partito, nel 2008. “La leadership di Fidel non dipende da nessun incarico.

Dalla sua condizione di soldato delle idee Fidel non ha mai smesso di contribuire con i suoi articoli ed altre azioni alla causa rivoluzionaria”, ha detto oggi Raul. Nel congresso saranno eletti gli organi dirigenti del partito. Questo è il primo congresso, al quale partecipano 997 delegati che rappresentano gli 800 mila militanti, che si tiene dal 1997.

“Quasi tutti gli accordi presi nei congressi precedenti sono stati dimenticati senza essere stati compiuti. Mi vergogno di confessarlo pubblicamente”, ha detto Raul, lanciando un appello a “compiere gli accordi che saranno approvati in questo congresso”.

Per questo il partito ha creato una commissione permanente del governo che verificherà l’esecuzione delle misure economiche approvate nel congresso. Tra queste ci sono il taglio del 20% della forza lavoro, il cui ritmo dipenderà dalle condizioni create per creare negozi privati (dopo la concessione di nuove licenze ad ottobre ci sono 200 mila piccoli imprenditori).

Raul ha garantito che la pubblica istruzione e la sanità resteranno gratuite anche se ci sarà una “maggior razionalità nelle spese”. Il libretto di razionamento sarà eliminato in maniera graduale. Agli Stati Uniti ha detto che Cuba è sempre pronta a “fronteggiarli” anche se ha ribadito “la disponibilità al dialogo e – ha detto – prenderemo il rischio di assumere un rapporto normale con gli Stati Uniti in cui possiamo convivere in maniera civile con le nostre differenze sulla base del rispetto muto e la non ingerenza negli affari interni”. Raul ha aperto il congresso dopo aver presieduto in Piazza della Revolucion una sfilata militare e popolare in omaggio al 50 anniversario della invasione fallita della Baia dei Porci.