Cybersex, foto osé, pornostar: storia dello scandalo Weinergate

Pubblicato il 8 Giugno 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON – Alla fine Anthony Weiner lo ha ammesso: le foto oscene mandate a sei diverse “amichette”, fra cui una studentessa, conosciute su Internet sono sue ed è stato lui ad inviarle tramite Twitter o il suo account e-mail. Nonostante il sito Tmz abbia raccontato il 7 giugno il tentativo di “depistaggio” del deputato democratico: Weiner avrebbe pregato un’ex pornostar con cui era in contatto di mentire per “scagionarlo”, offrendole in cambio favori, da elargire in virtù della sua carica.

Il deputato democratico di New York, considerato fino a poco tempo fa il favorito come successore di Michael Bloomberg alla poltrona di sindaco della Grande Mela, inizialmente aveva gridato al complotto, accusando imprecisati hacker di aver spedito gli scatti che lo ritraevano in mutande con tanto di visibile erezione o a torso nudo.

Ma dopo le ultime, inequivocabili, immagini pubblicate dal blogger americano Andrew Breitbart, ha confessato: «Quello delle foto sono io (anche perché si vedeva la sua faccia, ndr) e le ho inviate io».

Il protagonista del Weinergate ha però escluso un eventuale passo indietro dal punto di vista politico: «Non sono stato onesto con me stesso, la mia famiglia, gli elettori, gli amici e la stampa, non ho detto la verità, me ne scuso. Mi vergogno profondamente, ma non mi dimetterò».

Weiner, infatti, sostiene di non aver fatto nulla di illegale e di aver solo inviato immagini e intrattenuto conversazioni hard in chat con le giovani donne.

«Non abbiamo avuto rapporti sessuali, non le ho mai incontrate» ha detto in conferenza stampa, ma nonostante giuri di non aver mai “consumato”, la moglie Huma Abedin, sposata nel luglio 2010, non pare intenzionata a perdonarlo.

La donna, infatti, una collaboratrice del segretario di Stato Hilary Clinton, ha rotto la tradizione americana dello “stand by your man” e non si è presentata al fianco del marito in lacrime che dichiarava: «Abbiamo affrontato tante cose insieme e supereremo anche questa, io la amo moltissimo e lei mi ama».

Anche perché, nel frattempo, i media statunitensi hanno fatto emergere nuove scottanti rivelazioni sul caso.

A quanto riferisce il sito Tmz, infatti, il deputato avrebbe istruito una delle sue partner online, l’ex pornostar Ginger Lee, suggerendole di mentire. Prima le avrebbe chiesto se le serviva aiuto da qualcuno del suo staff per le pubbliche relazioni, poi le avrebbe inviato una dichiarazione da rilasciare ai media in cui negava ogni rapporto con lui.

Ma non è tutto perché, racconta Gawker, un’altra delle “fidanzate” di Weiner, Lisa Weiss di Las Vegas, avrebbe raccontato al sito Radar Online di aver ricevuto telefonate dall’utenza telefonica parlamentare del deputato, che invece aveva dichiarato di non aver mai usato in maniera inappropriata risorse pubbliche.

La ragazza ha rivelato di aver scambiato con il politico circa 200 messaggi più o meno osé via Facebook: Weiner l’avrebbe pregata di inviargli una foto della sua vagina e poi avrebbe cominciato a chiamarla dal suo ufficio al Congresso.

Un’(ennesima) leggerezza che potrebbe costargli molto caro dal punto di vista politico, dal momento che il capo della minoranza democratica alla Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, ha ora chiesto che una commissione etica apra un’inchiesta per verificare se Weiner abbia usato soldi dei contribuenti per intrattenere le sue relazioni extraconiugali virtuali.