Donald Trump nomina Steve Bannon. Insorgono ebrei e musulmani: “Razzista”

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2016 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA
Donald Trump nomina Steve Bannon. Insorgono ebrei e musulmani: "Razzista"

Donald Trump nomina Steve Bannon. Insorgono ebrei e musulmani: “Razzista” (Foto Ansa)

WASHINGTON – Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha appena nominato i primi due della sua squadra e già esplodono le polemiche. Prevedibili, se si considera che per la carica di chief strategist il miliardario ha scelto Steve Bannon, 62 anni, fondatore del sito Breitbart News, conosciuto per le sue idee nazionaliste. E la comunità ebraica e quella musulmana insorgono.

”Un nazionalista bianco alla Casa Bianca” affermano alcuni critici, ricordando anche le accuse di anti-semitismo mosse nei suoi confronti. “E’ una scelta che rende l’appello all’unità una presa in giro”, afferma il Council on American-Islamic relations. E David Axelrod, consigliere del presidente Barack Obama, ritiene ”preoccupante” Bannon alla Casa Bianca.

L’accusa a Bannon è quella di aver trasformato il suo sito Breibart in uno strumento di “propaganda etnica e di nazionalismo bianco”, con posizioni “razziste” e, aggiungono gli ebrei, “antisemite”. “Bannon deve andare via, attacca infatti anche l’Anti-Defamation League, se Trump vuole davvero essere il presidente di tutti”.

A preoccupare è anche un dettaglio che parrebbe significativo. Nel comunicato che annunciava la sua nomina, il nome di Bannon figurava prima di quello del nuovo capo di gabinetto Reince Priebus, indicando, secondo alcuni, la maggiore importanza che gli viene attribuita all’interno dell’amministrazione.

Per Adam Jentleson, portavoce di Harry Reid, leader della minoranza democratica in Senato, con la nomina di Bannon si dà il segnale che “i suprematisti bianchi saranno rappresentati ai più alti livelli alla casa bianca, con Trump”. Accuse simili sono state sollevate dalla National association for the advancement of colored people (Naacp), associazione a difesa dei diritti civili degli afroamericani, da altri membri democratici del congresso e da alcuni commentatori repubblicani, già critici con Trump, come Bill Kristol, direttore del Weekly Standard.