Egitto: capo dei servizi segreti nuovo vice di Mubarak. I figli del rais volano a Londra

Pubblicato il 29 Gennaio 2011 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO – Il generale Omar Soleiman, capo dei servizi segreti, è stato nominato vicepresidente. Omar Soleiman è stato nominato vicepresidente dell’Egitto dal rais Hosni Mubarak, durante una riunione straordinaria che si e’ tenuta alla presidenza. Secondo quanto riferisce l’Agenzia Mena, Soleiman ha già prestato giuramento, che è stato mostrato dalla televisione di stato egiziana.

E’ la prima volta che Mubarak nomina un vicepresidente da quando è diventato capo di stato nel 1981.

Poco dopo la nomina di Soleiman, il ministro dell’aviazione civile, Ahmed Shafik, è stato incaricato dal presidente Hosni Mubarak di formare il nuovo governo.

I due figli del presidente Mubarak, Gamal e Alaa, sono partiti per la Gran Bretagna con le loro famiglie. Lo riferisce la televisione Al Jazeera citando ”fonti britanniche”.

Sette componenti della famiglia del magnate egiziano, proprietario di Wind, Naguib Sawiris, hanno invece preso un aereo privato diretto verso l’Italia. Lo riferiscono fonti dell’aeroporto del Cairo, secondo le quali nelle ultime dieci ore sono partiti 19 jet privati, soprattutto con a bordo famiglie di uomini d’affari, che si sono recati a Dubai.

Chi è il nuovo vice di Mubarak. Il generale Omar Soleiman, capo dei servizi segreti egiziani, è una celebrità nel mondo dell’intelligence. Arrivato ai vertici all’inizio degli anni ’90, deve gran parte della sua notorietà al ruolo di mediazione svolto all’indomani della seconda Intifada. In questo ruolo ha conquistato il rispetto della comunità internazionale, Israele e Usa in testa.

Nato nel 1935 a Qena, nel sud dell’Egitto, arriva al Cairo a 19 anni per frequentare l’Accademia militare. Riceve poi un addestramento avanzato in Unione Sovietica. Ha partecipato ai conflitti arabo-israeliani del 1967 e 1973. Il suo peso all’interno del regime ha dato adito già in passato a speculazioni sul fatto che avrebbe potuto essere proprio lui il candidato che alcuni settori del Paese avrebbero preferito rispetto a Gamal Mubarak, il figlio del presidente considerato ”successore naturale del padre”.

In uno dei dispacci pubblicati da WikiLeaks e provenienti dall’ambasciata Usa del Cairo, datato 2007, l’allora ambasciatore americano Francis J. Ricciardone ragionando sul dopo-Mubarak ‘profetizzava’ che Soleiman, secondo solo a Gamal nella ‘linea di successione’ secondo gli Usa, poteva essere nominato vicepresidente: ”Un presunto suo amico ci ha detto che detesta l’ipotesi di una presidenza a Gamal, e che è anche personalmente irritato da Mubarak, che gli ha promesso anni fa di nominarlo vicepresidente”. Ma non lo aveva poi fatto, fino ad oggi.

In ogni caso, chiunque sia il successore di Mubarak, scriveva ancora Ricciardone, ”la sua priorità sarà costruire un supporto popolare. Ci si aspetta quindi che il neopresidente adotterà toni anti-americani in pubblico, nello sforzo di dimostrare la sua buona fede nazionalista agli egiziani e potrebbe porgere un ramoscello d’olivo ai Fratelli Musulmani”.

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