Egitto. La Fratellanza Musulmana provoca incrinature nell’opposizione

di Licinio Germini
Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

Esam El-Erian, leader della Fratellanza Musulmana

IL CAIRO, EGITTO – Tre membri anziani della Fratellanza Musulmana egiziana, tutti vittime di carcere arbirario e torture da parte del regime del presidente egiziano Hosni Mubarak, hanno tenuto lunedi una conferenza stampa al Cairo che avrebbe dovuto essere motivo di grande soddisfazione. Ma non lo è stato, a quanto riferisce il Christian Science Monitor.

Due dei tre membri della Fratellanza – la più antica e meglio organizzata forza di opposizione egiziana, perseguitata dal regime per generazioni –  hanno partecipato domenica con altri esponenti di organizzazioni anti-Mubarak ad un incontro col vice-presidente Omar Suleiman, con l’intento di presentare un fronte unito nelle richieste di dipartita di Mubarak ed avvio di riforme.

Ma questo non è successo perchè nei colloqui con Suleiman la Fratellanza ha inspiegabilmente abbandonato la richiesta dell’immediata uscita di scena del rais e di altre importanti concessioni, ottenendo in cambio molto poco. Così, la richiesta-chiave dei dimostranti accampati da settimane nella centrale piazza Tahrir del Cairo – le dimissioni di Mubarak – sembra essere passata in secondo piano.

L’inatteso comportamento della Fratellanza ha suscitato rabbia e delusione tra i dimostranti, che l’hanno accusata di aiutare l’establishment a prendere tempo e riuscire a mantenere il regime del partito unico anche oltre le elezioni presidenziali previste a settembre, alle quali Mubarak ha promesso di non presentarsi. I dimostranti, rileva il Christian Science Monitor, hanno anche espresso il timore che Suleiman – a lungo capo dei servizi segreti – li stia attirando in una trappola.

”Non ho idea di cosa Erian (il leader anziano della Fratellanza Esam el-Erian) abbia in mente”, ha dichiarato un capo laico della rivolta che ha cercato per anni di trasformare la Fratellanza in un movimento riformista più ampio e secolarizzato. ”Sappiamo tutti chi è Suleiman e di cosa è capace”, ha proseguito, ”e Erian potrebbe spaccare la Fratellanza lasciandoci tutti isolati e in pericolo”.

Un segnale di rottura tra Fratellanza, dimostranti ed altri esponenti del’opposizione come il Nobel per la Pace Mohamed EBaradei, è venuto subito dopo che Erian, imprigionato almeno otto volte, e gli altri due Fratelli hanno preso la parola alla conferenza stampa. Erian ha definito l’attuale parlamento ”illegittimo”, ma ha aggiunto che la Fratellanza darà fiducia ai negoziati col governo, in special modo per quanto riguarda la promessa di Suleiman di attuare riforme costituzionali.

”Volevamo che il presidente se ne andasse subito ma ora accettiamo quanto concordato con Suleiman, e cioè che per il momento egli resti al suo posto”, ha dichiarato al Csm Mohamed Saad El-Katatni, un membro del Consiglio di Guida della Fratellanza. Ha aggiunto: ”E’ meglio che rimanga fino a quando completerà gli emendamenti per via del potere che detiene”.

Ma la linea della leadership della Fratellanza non è certamente condivisa dai dimostranti, nè lo è da certi suoi esponenti. Uno di essi, Abdel Moneim Aboul Futuh, ha espresso il suo dissenso in una intervista all’emittente Al Jazeera.

”La Fratellanza – ha detto – è andata ai colloqui con Suleiman con una condizione-chiave che non può essere abbandonata, ovvero la dipartita immediata di Mubarak al fine di dare vita ad una fase democratica. Se ai colloqui con Suleiman la leadership fosse stata seria il parlamento sarebbe stato sciolto e avrebbe dovuto ottenere un decreto presidenziale per por fine alle leggi di emergenza”.